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L’agroalimentare in numeri: Toscana prima in Italia per superfice agricola destinata a Dop e Igp

Il rapporto Ismea sulle denominazioni: cresce il valore della produzione e dell’export. Bene anche il biologico, in dieci anni il settore è raddoppiato

Agricoltura biologica in Toscana - © DenisNata

La Toscana è prima in Italia per superficie agricola destinata alla produzione certificata, 70mila ettari, pari all’11% del totale regionale. È inoltre tra le prime cinque regioni italiane per numero di riconoscimenti Dop e Igp, ben 89 sono i prodotti di qualità altissima: 58 per il vino (52 Dop e 6 Igp) e 31 nell’agroalimentare, con 16 Dop e 15 Igp. Numeri che già descrivono un settore florido, rafforzato da una tendenza in crescita sia nel valore della produzione che nell’export. Il quadro lo offre Ismea, nel suo rapporto presentato nel corso del convegno che chiude BuyFood 2022, l’evento-vetrina regionale dell’agroalimentare d’eccellenza della Toscana.

Il settore agroalimentare in Toscana: un focus sulla Dop economy

Secondo le stime, il valore della produzione del settore agricolo della Toscana supera i 3 miliardi di euro, dei quali 2,4 derivano dalle coltivazioni e dagli allevamenti. In Toscana si contano circa 43.300 imprese agroalimentari che occupano circa 73 mila persone. In totale la superfice agricola destinata alle coltivazioni di foraggi, cerelai, olivo e vite è di cira 660mila ettari.

Guardando alla produzione certificata, la coisiddetta Dop economy, solo per il cibo il valore della produzione delle 16 Dop e delle 15 Igp si attesta su circa 151 milioni di euro e dal 2015 ha segnato una crescita del 45%, tre volte rispetto a quella registrata su scala nazionale. Altro discorso per il vino, che viaggia su cifre ben più alte: un miliardo di euro.

Un settore florido quello del food, che occupa circa 12mila persone, il 65% di tutto il centro italia. Guardando alle esportazioni, il valore è cresciuto del 68% nel periodo 2015-2020. A trainare l’export delle denominazioni, per l’83%, sono gli oli (691 milioni di euro), poi il prosciutto toscano Dop e i cantucci toscani Igp. I principali mercati europei sono la Germania e il Regno Unito, mentre a livello extra-UE principalmente USA, Canada e Giappone.

Il biologico in Toscana

In dieci anni, il biologico è raddoppiato in Toscana, sia in termini di superfici coltivate e che di operatori. Oggi sono 225.295 gli ettari certificati, pari al 34% della superficie agricola regionale e che collocano la regione al terzo posto nel ranking nazionale. Sono quasi 7mila operatori del biologico in Toscana (l’8% del totale nazionale).

Tanti anche i biodistretti preseti. Ad oggi i Paesaggi Rurali che interessano la Regione iscritti nel Registro Nazionale sono 6 su 31: Paesaggio Rurale Storico Di Lamole – Greve In Chianti; Paesaggio Collinare Policolturale Di Pienza e Montepulciano; Paesaggio Policolturale Di Trequanda; Paesaggio Policolturale Di Fibbianello – Comune Di Semproniano; Paesaggio storico della Bonifica Leopoldina in Valdichiana; Paesaggi silvo-pastorali di Moscheta.

I consorzi toscani, custodi delle denominazioni

In Toscana si contano 89 prodotti di qualita. Oltre a queste, la Toscana può contare anche su patrimonio alimentare storico e culturale di ben 464 prodotti agroalimentari tradizionali.

Molti dei consorzi erano presenti alla due giorni di Buy Food, come: Cantuccini toscani, Cinta senese, Farro della Garfagnana, Finocchiona, Lardo di Colonnata, Marrone del Mugello, Miele della Lunigiana, Mortadella di Prato, cinque Dop di Olio extravergine d’oliva (Chianti Classico, Lucca, Seggiano, Terre di Siena, Toscano), Pane Toscano, Panforte di Siena, Pecorino delle Balze Volterrane, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Prosciutto Toscano, Ricciarelli di Siena, Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale. Tutte le province sono state rappresentate –  a testimonianza della diffusione della produzione di qualità –  con Firenze, Siena e Grosseto in testa per numero di aziende presenti

 

 

 

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