Enogastronomia/

Turismo, Italia al primo posto come meta enogastronomica

Secondo lo studio Enit presentato a Chianciano svetta in Europa per prodotti a indicazione geografica, aziende agricole produttrici di vino e olio e per siti Unesco e Fao

gastronomia toscana

L’Italia è al primo posto nella percezione del turista come meta enogastronomica e come prodotti a indicazione geografica (843): è seguita da Francia (698) e Spagna (347). E’ al primo posto anche per le aziende agricole produttrici di uva (264.451) e di olio (646.326). Al secondo posto, dopo la Francia, per le imprese della ristorazione (157.996) e dei ristoranti stellati (372). Lo rivela un’indagine sul ruolo dell’enogastronomia nel turismo presentata dall’amministratore delegato di Enit Roberta Garibaldi nel corso degli Stati generali del turismo a Chianciano Terme.

Tra i trend in Italia, la ricerca individua l’identità dei territori di produzione, la sostenibilità sociale, la possibilità di vivere gli spazi aperti. Le quattro principali visioni emerse da parte degli operatori sono quelle di preservare, sviluppare, fare rete e promuovere.

Buy Food Toscana 2022 – Prosciutto Toscano DOP e tartare di Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP – © Ilaria Costanzo

Il valore delle produzioni certificate

Le produzioni certificate a marchio Ig in Italia sono 318, il numero più alto in Europa con +78 nuovi prodotti tra il 2011 e il 2022 mentre i vini a marchio Ig sono 526, 74 Docg, 334 Doc, 118 Igt, il numero più alto in Europa, con +4 nuovi prodotti tra il 2011 il 2022.

Come evidenziato dallo studio, tra i riconoscimenti internazionali, l’Italia può vantare 2 siti Unesco legati all’enogastronomia, 4 beni immateriali Unesco legati all’enogastronomia, 3 città creative Unesco per l’enogastronomia, il più alto numero in Europa, oltre a 2 siti indicati dalla Fao come sistemi del Patrimonio agricolo di rilevanza mondiale.

Cicloturismo ed enoturismo

Le experience a tema food&wine

Per il turista italiano, nel 2021, tra le cinque top attività enogastronomiche più fruite nel corso di un viaggio, al primo posto, c’è quella di mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale, non di una catena. Per gli stranieri al primo posto un’esperienza culinaria memorabile al ristorante. Tra gli italiani, nel corso dei loro viaggi, il 42% ha svolto almeno 5 o più esperienze enogastronomiche. Tra gli stranieri il 95% ha effettuato almeno una o più esperienze.

Ancora, tra i turisti italiani, il 60% ha un interesse nel trovare un hub enogastronomico nella destinazione visitata, una percentuale che sale al 66% tra i turisti stranieri. Il 48% sempre dei vacanzieri italiani manifesta il desiderio di pernottare in un hotel a tema cibo e vino, il 56% tra i turisti che viaggiano per motivi enogastronomici. Tra gli italiani, infine, il 64% ha il desiderio di partecipare ad eventi e proposte che abbinano l’enogastronomia all’arte, il 70% tra gli appassionati.

Turismo, i punti di forza e gli asset

La ricerca presentata da Enit spiega gli asset e i punti di forza, che sono rappresentati da cultura, tradizione e paesaggio uniti a qualità; le debolezze e le possibili criticità sono invece rappresentate da formazione, competenze, figure professionali e difficoltà a collaborare e fare rete.

La Toscana, per il numero record di Dop e Igp e la forte presenza di produzioni di vino e olio da tempo punta sul turismo a tema food&wine: dall’enoturismo all’oleoturismo. Molte le esperienze gastronomiche a disposizione del turista in Toscana.

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