Gli aromi dei vini di Lamole, nelle terre del Gallo Nero, e i profumi d’ambiente che rendono i rossi del Chianti Classico una vera e propria essenza d’ambiente. Questa l’accoppiata vincente della XXII edizione della kermesse enogastronomica “I profumi di Lamole” in programma dal 31 maggio al 2 giugno a Lamole.
La rassegna mette in vetrina le eccellenze vitivinicole dell’antico borgo-vigna abitato oggi da circa 90 persone. Tutte famiglie impegnate nel settore enoico e nella produzione dei celebri vini di Lamole che nascono in un contesto di pregio iscritto dal 2018 al “Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di interesse storico”.
Il borgo-vigna nelle terre del Gallo Nero
L’iniziativa, promossa e organizzata dal Comune di Greve in Chianti e dall’Associazione I Profumi di Lamole accende i riflettori sulle nove aziende presenti. Le aziende sono Castellinuzza e Piuca, I Fabbri, Le Masse di Lamole, Podere Castellinuzza, Fattoria di Lamole, Lamole di Lamole, Castellinuzza, Jurij Fiore e Figlie, Il Campino di Lamole.

“La manifestazione, che inizia ad avere una portata storica con i suoi 22 anni di attività, si distingue per la ricchezza dell’offerta enogastronomica e la qualità delle produzioni tipiche – ha commentato il sindaco Paolo Sottani – la vitalità produttiva che anima questa prestigiosa area del Chianti Classico, legata al forte senso di appartenenza al territorio dei residenti, costituisce il cuore e l’anima del borgo, rafforza non solo l’identità agricola ma anche la matrice sociale del fare comunità e, in generale, testimonia la qualità del vivere in campagna che unisce le generazioni e stimola la costruzione di relazioni umane e percorsi professionali in rete”.
Vini ed essenze con “I profumi di Lamole”
Novità di questa edizione, la collaborazione tra i sommelier Pietro Palma e Clizia Zuin con il profumiere greco Zisis Kapsalis. Un sodalizio che ha portato alla creazione di un nuovo profumo d’ambiente che racchiude le fragranze dei nove vini del Chianti Classico.Un modo per trasformare il bouquet aromatico del vino in un’esperienza olfattiva.
“Il punto di forza della manifestazione – ha aggiunto l’assessore al Turismo Giulio Saturnini – è dato dalla possibilità di entrare in contatto diretto con i produttori, dunque l’occasione di conoscere una significativa espressione economica, sociale e culturale delle nostre radici, un tassello del patrimonio identitario chiantigiano, costituito dalla ricchezza naturalistica e imprenditoriale di una tradizione che le famiglie residenti hanno portato avanti negli anni”.

Un territorio identitario del Chianti Classico
La rassegna presenta un ricco programma di eventi legati alla promozione e alla valorizzazione delle eccellenze vitivinicole lamolesi che incontrano la cultura del vino europea. Tra gli ospiti d’eccezione, Frederique Tavard, docente di agronomia/viticultura al Lycée Viticole di Beaume che porterà la sua esperienza per parlare di terroir.
“Un evento imperdibile di tre giorni – ha dichiarato la vicepresidente e assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi – durante il quale i visitatori potranno incontrare direttamente i produttori e scoprire un’importante espressione economica, sociale e culturale delle nostre origini. Si tratta di un pezzo del patrimonio identitario del Chianti, caratterizzato dalla ricchezza naturale e imprenditoriale di una tradizione che le famiglie locali hanno preservato nel tempo”.