Terzo mandato consecutivo per Cesare Cecchi, confermato alla guida del Consorzio Vino Toscana per il prossimo triennio. La nomina è avvenuta durante la prima riunione del nuovo Consiglio di amministrazione, nella nuova sede del Consorzio a Barberino Tavarnelle, inaugurata proprio in occasione dell’assemblea.
Con Cecchi, il Consiglio ha nominato anche i due Vicepresidenti: Davide Ancillotti, in rappresentanza di Chiantigiane Coop, e Lamberto Frescobaldi per l’omonima storica azienda vinicola.
Alla guida del Consorzio fin dalla sua fondazione nel 2019, Cecchi ha espresso gratitudine per la fiducia rinnovata: “Sono onorato ed emozionato per questa conferma – ha dichiarato –. Con il direttore Stefano Campatelli, mio braccio destro, abbiamo lavorato per dare corpo a un progetto ambizioso: ottenere il riconoscimento del Consorzio da parte del MIPAAF, raggiunto nell’agosto 2023, e coinvolgere un numero sempre maggiore di produttori. Oggi ne contiamo 404 contro i 70 del 2019: un aumento del 577%, che conferma quanto fosse sentita l’esigenza di fare sistema”.
La denominazione “Toscana” IGT si conferma una delle più rilevanti del panorama vitivinicolo regionale. Con oltre 27 milioni di bottiglie vendute in Italia e un export che copre il 69% del totale, per un valore complessivo di oltre 495 milioni di euro, la Toscana IGT è leader per volumi di imbottigliamento (36,27% del totale regionale). I principali mercati di sbocco sono l’Europa (46% dell’export), seguita da Stati Uniti (33%) e Asia (6%).
Negli ultimi dieci anni, le esportazioni sono cresciute del 126%, a dimostrazione della crescente attrattività internazionale del vino toscano. Ma non basta. “L’obiettivo è continuare a dare valore alla denominazione – spiega Cecchi – anche grazie alla recente modifica del disciplinare, che rafforza l’identità della “Toscana” IGT. Valorizzare il prodotto significa anche rafforzare il tessuto sociale e tutelare il territorio, visto che la denominazione copre l’intera regione”.
Un impegno che passa anche dalla tutela legale: [mark+il Consorzio continuerà a monitorare la produzione e la commercializzazione in Italia e all’estero per difendere il nome geografico “Toscana” da imitazioni e contraffazioni[/mark], anche nei Paesi che non hanno accordi con l’Unione Europea per la protezione delle DO e IG, come gli Stati Uniti.
Guardando al futuro, Cecchi indica le nuove sfide: “Intendiamo introdurre nuove categorie come “Vino Spumante” e “Vino Spumante di Qualità”, oltre a creare occasioni di confronto e formazione per i produttori. Il nostro obiettivo è crescere ancora, insieme, costruendo un modello di successo per il vino toscano nel mondo“.