Quando la calura estiva invade le città, le montagne toscane diventano un rifugio ideale per chi cerca fresco, tranquillità e bellezza autentica.
Lontano dai percorsi turistici più battuti, esistono borghi incastonati tra boschi, vallate e panorami mozzafiato, dove il tempo sembra essersi fermato.
Piccoli gioielli di pietra e tradizione, perfetti per una fuga rigenerante all’insegna della natura, della storia e dei sapori locali.
Ecco cinque borghi da (ri)scoprire, ciascuno immerso nella natura e con un patrimonio storico e culturale molto suggestivo, per vivere un’estate toscana diversa, più intima e sorprendente.
1-Castelnuovo di Garfagnana con la Rocca Ariostesca e la Fortezza di Montalfonso
Castelnuovo di Garfagnana è un borgo fortificato incastonato tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano. Da non perdere nel centro storico la splendida Rocca Ariostesca che domina piazza Umberto I, modificata da Castruccio Castracani e Paolo Guinigi, oggi ospita il municipio, archivi civici e un museo archeologico. Da vedere anche il Duomo di San Pietro e Paolo chiesa rinascimentale del XV secolo, con elementi barocchi interni e capolavori come il “Cristo Nero” del XV secolo e una terracotta di Andrea della Robbia. La Fortezza di Montalfonso posta su una collina poco sopra il paese, offriva protezione al confine e oggi accoglie mostre, eventi e splendidi panorami. L’area circostante è un paradiso per gli sport all’aria aperta: canyoning nel Rio Selvano, MTB e trekking verso le Apuane e l’Appennino. Consigliata un’escursione nel vicino lago di Isola Santa e nel lago di Pontecosi che ha anche un ponte medievale molto scenografico. Oppure il Sentiero dell’Ariosto itinerario ad anello breve (circa 1,5 h), che collega Rocca Ariostesca alla Fortezza di Mont’Alfonso, ideale per una passeggiata panoramica.

2-San Pellegrino in Alpe al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna
San Pellegrino in Alpe è uno dei borghi abitati più alti dell’Appennino (circa 1.525 m). È perfetto per chi cerca natura, storia, leggenda e trekking, in un borgo autentico e sospeso tra due regioni. Piccolo, ma ricco di fascino ti aspetta un’esperienza intensa e rigenerante. Il Santuario dei Santi Pellegrino e Bianco è il cuore del borgo, reso celebre dalla leggenda del principe scozzese eremita. Il Museo etnografico “Don Luigi Pellegrini”: situato nell’ex ospizio medievale, raccoglie strumenti di lavoro antichi, utensili domestici e storie di pastorizia e artigianato. Tra i trekking e le passeggiate tematiche vi consigliamo il “Giro del Diavolo” percorso breve (3 km, circa 1–1,5 h), con salita al piccolo altarino che celebra l’episodio in cui il diavolo diede tre giri al santo. Oppure l’Anello del Rifugio Burigone: traccia più lunga (~13 km, 4 h, 430 m di dislivello), che sale al crinale attraversando faggete e pascoli, toccando la “Fonte del Santo” e discendendo fino al rifugio Burigone prima di rientrare.

3-Poppi immerso nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Dominato dal Castello dei Conti Guidi, Poppi è un borgo medievale splendidamente conservato, ideale per chi ama storia e natura. Poppi si trova all’interno di un’area verde: il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, istituito nel 1993 e ricco di bellezze naturalistiche. Il borgo medievale è una città murata alla cui sommità spadroneggia il Castello dei Conti Guidi, che contiene un ciclo di affreschi trecenteschi attribuiti a Taddeo Gaddi, allievo di Giotto. Proseguendo per il borgo maestro si giunge alla Badia di San Fedele, ricca di opere d’arte , tra cui un Crocifisso giottesco, la splendida tavola trecentesca della Madonna con Bambino e dipinti di Jacopo Ligozzi, Portelli, Davanzati, Francesco Morandini e Solosmeo. Infine, il Monastero delle Agostiniane (secolo XVI) conserva pregevoli terrecotte robbiane. La visita può concludersi con una passeggiata lungo la cinta di mura medievali, dalle quali si può ammirare lo splendido panorama della campagna toscana.

4-Coreglia Antelminelli uno dei Borghi più belli d’Italia
Inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, Coreglia Antelminelli è famoso per le sue antiche tradizioni artigiane e per i boschi che lo circondano. “Antelminelli” è il nome della famiglia che ereditò dal celebre capitano di ventura Castruccio Castracani il potere sul borgo e il territorio circostante. Coreglia è circondata da distese di castagni,ed è inserita in una valle ricca di verde, di bellezze naturali e di tradizioni tutte da scoprire. Per anni è stata una meta amata da pittori (Carlo Carrà), poeti (Giuseppe Ungaretti), filosofi (Guido De Ruggiero, Paolo Lamanna). Qui si trova il Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione dove si possono ammirare oltre 800 pezzi di gesso, bianchi o colorati, frutto della professione esercitata per alcuni secoli dagli abitanti del luogo.
Dal borgo si dipartono sentieri per facili escursioni e trekking nella Media Valle del Serchio. Consigliamo di salire al Lago Santo Modenese o di seguire il percorso Coreglia – Piastroso – Piazzan – Bernardi – Bacchionero. O ancora, di seguire le antiche strade dei pellegrini, ripercorrendo il tratto di via Francigena che interessa i territori di Loppia, Coreglia, Bagni di Lucca, Borgo a Mozzano (dove si trova il famoso Ponte del Diavolo), Diecimo, per proseguire poi alla volta di Lucca.

5-Abbadia San Salvatore tra eredità medievale e mineraria
Sul versante nord del Monte Amiata si trova un antico borgo minerario con una splendida abbazia benedettina (da cui prende il nome). Abbadia San Salvatore unisce una ricca eredità medievale e mineraria con una natura montana spettacolare, offrendo arte, tradizioni e attività outdoor. Da vedere nel borgo l’Abbazia fondata nel 762 da Ratchis, una basilica romanica che custodisce anche il prezioso Museo d’Arte Sacra “Don Roberto Corvini” con reliquiari, cofanetti medievali, pavimenti in maiolica). Assolutamente da non perdere la suggestiva cripta con 36 colonne scolpite e il chiostro romanico-gotico per un vero e proprio un tuffo nel Medioevo. Ad Abbadia si trova anche il Museo e Parco Minerario situato nell’ex complesso industriale (forni Cermak‑Spirek), che racconta geologia, tecniche estrattive, vita in galleria e conserva circa 35 km di gallerie originali. Il Monte Amiata antico vulcano è ricco di boschi e sentieri perfetti per trekking, mountain bike e in inverno per sci e ciaspolate sul comprensorio sciistico. In cima si trova una croce in ferro di 22 m, eretta tra il 1900 e il 1910, visibile da lontano e simbolo della montagna.
