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© Agnese Zingaretti

Musica /

Il batterista e compositore Anton Sconosciuto porta in concerto a Prato il suo “Bedroom Pop”

Sabato 24 giugno nello spazio Ex-Fabrica a Prato in concerto il vincitore del Rock Contest 2021 che presenterà il suo nuovo album “To Make Room”

Un disco registrato passando di cameretta in cameretta, è nato così “To Make Room” l’album di debutto di Anton Sconosciuto vincitore dell’edizione 2021 del Rock Contest di Controradio e inserito nei 100 nomi della musica italiana del 2021 da Rockit.it.

Anton Sconosciuto è un batterista e compositore nato a Londra ma vissuto fin dall’infanzia a Siena. Dopo aver iniziato a suonare e cantare all’età di 8 anni, dall’età di 15 anni ha collaborato a vari progetti con base a Siena e a Roma dove si è trasferito dal 2021.

“To Make Room” è il suo album d’esordio, un lavoro in cui l’indie rock incontra il synth pop più malinconico e in cui ogni canzone si pone come una stanza di una casa immaginaria.

Un disco per certi versi unico perchè ogni canzone è stata composta e registrata in una città diversa attraversando: Siena, Roma, Pisa, Bologna, Amsterdam e Utrecht.

L’ispirazione di questi varie dimensioni “domestiche” lo ha portato a elaborare un processo di autoanalisi realizzando brani con cui si interroga sulla natura dei rapporti umani.

Il risultato è una sorta di “Bedroom Pop” con cui Anton esce dalla propria comfort zone tra la sicurezza dell’intimità di una casa e la necessità di evasione in un’eterna altalena tra nostalgia e esplorazione.

Ecco la nostra intervista

Ciao Anton! Nel 2021 hai vinto il Rock Contest di Controradio un concorso molto importante che sabbiamo bene è solo l’inizio di un lungo percorso. Cos’è successo negli ultimi due anni?

Sicuramente è stato l’inizio di una visione più seria per il mio progetto che era partito da pochissimo nel momento in cui ho vinto il Rock Contest. Ho iniziato a vedere il progetto come qualcosa su cui puntare e su cui lavorare cosa che poi effettivamente ho fatto. Gran parte delle cose che mi sono successe negli ultimi due anni sono relative a questo, ho scritto tanta nuova musica, l’ho registrata. Un mese fa è uscito il disco e nel mentre ho registrato molte live session perchè ci tenevo a mostrare il contenuto live. Al contempo il Rock Contest ha avuto un grande effetto anche su “Anton Sconosciuto batterista-turnista”. L’ultimo anno ha visto nascere tantissime collaborazioni che mi hanno portato a suonare tanto in giro. Quest’anno ho fatto un tour europeo con Koko ex cantante e bassista dei Be Forest, a marzo sono stato un mese in America e sto tuttora suonando molto in giro.

Come dicevi giustamente prima di tutto sei un batterista, ho letto in un’intervista una cosa che mi ha incuriosito e che vorrei tu mi spiegassi. Tu scrivi le canzoni pensando prima di tutto alla parte di batteria, non alla melodia o alle parole, è vero?

Più o meno, diciamo che parto in realtà sempre dalla chitarra, ma quello che intendevo è che nel suonare la chitarra e nel scrivere poi gli accordi sento che do una grandissima definizione già al brano dal punto di vista ritmico. Perchè da batterista è difficile che io mi sleghi da quella componente. Nel momento in cui inizio a creare lo scheletro del brano una delle prime cose che escono fuori è il modo dal punto di vista ritmico: la velocità, l’andamento. Sento che quello influenza tutto il resto, come si costruisce l’armonia o la melodia, è come se anche se sto suonando un altro strumento che non è la batteria, un po’ la mia indole da batterista venisse fuori già da subito.

Il tuo primo disco si intitola “To Make Room” letteralmente “fare spazio”, questo spazio è fuori o dentro di te?

Un po’ tutti e due perchè in realtà ho sfruttato il doppio significato di “room” che indica la creazione di nuovo spazio dove non c’era ma anche semplicemente una stanza. To Make Room vuol dire sia fare spazio dentro di me e indica l’analisi che ho fatto su alcuni tratti della mia personalità, alcune problematiche che ho sbrogliato negli ultimi anni, sia la volontà e la ricerca di un nuovo spazio in stanze fisiche, luoghi in cui ho vissuto e che ho cercato di fare miei in un certo senso.

Ho letto che il disco è stato realizzato in sei, sette diverse città europee, sempre in una camera. In questi giorni stavo pensando a quanti capolavori della musica sono nati in una “cameretta”, per esempio i primi dischi di Beck che lui registrava in casa

Penso che ormai sia quasi la prassi registrare in casa, fortunatamente perchè apre la possibilità di registrare anche a chi economicamente non può permettersi di andare in studio. Io ho fatto così, la differenza forse è stata che anche per il fatto che sono un batterista sono stato un po’ costretto (ma alla fine sono contento) a trasferire questo progetto nato “in cameretta” nelle varie camerette di altri musicisti con cui collaboro e che mi hanno aiutato. Questo mi ha portato a usare le stesse cose a casa di altri, questo ha fatto in modo che il disco venisse registrato in tante città diverse anche all’estero. Gran parte del lavoro è stato fatto in Olanda, lì ho rifinito il disco e l’ho mixato con l’aiuto di un mio carissimo amico ad Utrecht.

Tra poco sarai a Prato per la prima data toscana, cosa ci farei sentire?

La formazione sarà completa, la stessa del Rock Contest, saremo in cinque, suoneremo tutto il disco in una versione molto fedele (spero) è il mio obiettivo. Ma sicuramente ci sarà qualche novità e un adattamento più “live”.

To Make Room (Ph_Agnese_Zingaretti)

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