Torna a Firenze il Kibaka Film Festival, dedicato al cinema africano, con 15 cortometraggi e tre film che saranno proiettati tra il 14 e il 15 febbraio, rispettivamente al Museo istituto fiorentino di preistoria e al Cinema della Compagnia.
Quest’anno il programma vuole valorizzare il decennio internazionale per le persone di origine di africana, spiega una nota, proclamato dalle Nazioni Unite, dal 2015 al 2024, e punta a far emergere la realtà attuale dell’afrodiscendenza, in Italia e nel mondo ancora oggetto di razzismo e discriminazione.
Giunto all’ottava edizione, il festival rientra nel programma del Black History Month Florence e quest’anno vede il coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi dell’Iis Galileo Galilei di Firenze che incontreranno i registi Cecilia Garding e Kassim Yassin.
Prevista anche una sezione pensata per i ragazzi, che si chiama ‘Kibaka For Young!’.
“Dopo il successo della scorsa edizione, totalmente online, che ha fatto registrare numeri importanti – sottolinea Matias Mesquita, direttore del Kibaka Film Festival – quest’anno torniamo in presenza e puntiamo sul ritorno del pubblico in sala.
Il Kibaka vuole enfatizzare la bellezza e l’importanza della cultura afrodiscendente – aggiunge – come elemento in grado di fondersi alle culture del mondo e come una forza capace di arricchire e trasformare le realtà culturali e artistiche mondiali. L’obiettivo è far nascere a Firenze e in tutta la Toscana un nuovo sguardo sulle giovani generazioni afroeuropee”.
In programma ‘Kimpa Vita: La madre della rivoluzione africana‘, di Ne Kunda Nlaba RDCpongo/Angola (2016), che riguarda la tratta degli schiavi, il colonialismo, e le discriminazioni.
Per i lungometraggi, ci sarà il pluripremiato, ‘Por aqui tudo bem’ (Qui va tutto bene), di Pocas Pascoal, film del 2011 sulle donne nere che scelgono l’Europa come nuovo luogo dove ricominciare a vivere, ma dove spesso trovano un vero inferno dantesco.