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Vino, azienda rinuncia alla vendemmia nel nome della sostenibilità

Troppi trattamenti in vigna a causa della peronospora: incompatibili con il regime biologico di Podere Casanova (Nobile di Montepulciano)

I titolari di Podere Casanova

Niente vendemmia per Podere Casanova quest’anno. L’azienda vinicola fondata nel 2016 da una coppia di imprenditori veneti, Isidoro Rebatto e Susanna Ponzin rinuncia all’annata 2023 di Nobile di Montepulciano. Nel nome della sostenibilità e dell’ambiente.

Gli imprenditori, affascinati dal territorio del Nobile di Montepulciano tra Val d’Orcia e Valdichiana, hanno scelto di acquistare 17 ettari di vigna e convertire l’azienda al biologico per la coltivazione delle uve di Sangiovese, che qui prende il nome di Prugnolo gentile. La produzione annuale si aggira sulle 120.000 bottiglie, di cui il 50% vola all’estero.

Podere Casanova, certificata Equalitas

Podere Casanova, il nome è un omaggio al seduttore-scrittore veneziano, ha ottenuto la certificazione Equalitas optando quindi per interventi ecosostenibili in vigna. Una scelta che si riflette anche nello stile produttivo: pulito e senza legni troppo invadenti.

Con la conversione al biologico l’azienda di Rebatto e Ponzin, imprenditori noti nel settore delle energie green, ha quindi rinunciato quasi del tutto al rame per i trattamenti in vigna. Una scelta consapevole e soprattutto convinta com’è stata quest’anno la rinuncia a vendemmiare.

Podere Casanova a Montepulciano

Troppi trattamenti per colpa della peronospora

Non è stata una decisione facile non raccogliere quest’anno le nostre uve, ma ne siamo fermamente convinti: è stata una scelta coerente con la nostra visione, che mette in primo piano tutela dell’ambiente e salute di chi beve i nostri vini – sottolineano Rebatto e Ponzin in un post su Facebook-. Le nostre vigne sono infatti coltivate in modalità del tutto naturale, con una bassissima quantità di solfato di rame”.

La peronospora ha attaccato pesantemente anche i vigneti dell’azienda obbligandoli a ripetuti trattamenti fino a quando non hanno deciso di dire stop. “Per noi è impensabile fare più trattamenti di quelli che ci siamo fissati per essere davvero azienda ecosostenibile e biologica” aggiungono.

Niente vendemmia 2023, una scelta sostenibile

Così dopo il 3 luglio hanno deciso di interrompere i trattamenti e di rinunciare alla vendemmia 2023 in quanto “il rame utilizzato in tale data risultava pari a 1,8 kg per ettaro. Per scelta aziendale, utilizziamo al massimo il 50% del rame consentito in agricoltura biologica per la Regione Toscana” spiegano.

Siamo più che mai motivati a proseguire sulla nostra strada di produrre un vino sano, corretto, giusto. Un vino Nobile di Montepulciano unico per il suo carattere, piacevole da gustare, emozionante, che porti in sé il timbro del nostro stupendo territorio, che contribuiamo a salvaguardare” concludono i due.

Wellness, arte e natura da Podere Casanova

Per i due imprenditori lo stop alla vendemmia è stata l’occasione per concentrarsi su altri aspetti del lavoro, sia in vigna che in cantina. Podere Casanova propone un’ospitalità raffinata a cui si aggiungono wellness, arte e natura e un orto bio a disposizione degli ospiti.

Da segnalare il Wine Art Shop: più di una semplice enoteca. Ospita mostre d’arte contemporanea per rendere l’esperienza a Podere Casanova ancora più affascinante.

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