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Export, la Finocchiona IGP sbarca negli Usa e ora sogna il Brasile

Una prima stima delle esportazioni negli USA è di circa 250.000 kg annui (13,5% della produzione): l’America diventerebbe il secondo mercato. Saccardi: “Una giornata storica”

Finocchiona IGP - © Marta Mancini

La Finocchiona Igp sbarca negli Stati Uniti. Il Federal Register ha autorizzato l’export dal prossimo 23 ottobre. Il riconoscimento da parte degli uffici federali statunitensi arriva dopo un lungo e complesso iter. A giocare a favore della Toscana anche il fatto di essere un territorio indenne dalla malattia vescicolare suina.

Era dal 2016 che la Regione Toscana e il consorzio si battevano per il riconoscimento. Il via libera dal severissimo Federal Register apre sbocchi non solo negli States ma anche in tutto il Sud America a cominciare dal Brasile.

Un primo passo quindi verso l’ampliamento dei mercati di riferimento. La Finocchiona IGP è tra i prodotti simbolo del Made in Tuscany. Ora si può puntare a far conoscere e apprezzare ad un nuovo pubblico di consumatori la regina dei salumi toscani.

La Finocchiona IGP – © Raffaella Galamini

Tutti i numeri della Finocchiona IGP

La Finocchiona Igp rappresenta una delle eccellenze che possono essere prodotte esclusivamente in Toscana, certificata con il marchio di qualità di Indicazione geografica protetta e prodotta seguendo il Disciplinare di produzione. Per la Finocchiona IGP una prima stima relativa al futuro export negli USA è di circa 250.000 chili annui, che si attesterebbe a rappresentare circa il 13,5% della produzione certificata.

Numeri importanti che farebbero balzare gli Usa sul podio dei mercati per esportazioni del tipico salume toscano. Nel 2022 l’Italia si è confermato come primo mercato a cui è stato destinato il 79% della produzione certificata, seguita dalla Germania con l’11%.

Il consorzio: si dà respiro alle aziende

Il Consorzio di tutela della Finocchiona IGP definisce epocale questa giornata. “Erano anni che attendevamo questo momento – afferma Alessandro Iacomoni, Presidente del Consorzio di tutela finocchiona Igp – Grazie a questa possibilità si dà respiro alle aziende e si creano nuove opportunità. Sarà un onore rappresentare la nostra regione con le nostre specialità anche nel territorio statunitense dove, siamo certi, i nostri prodotti si faranno amare. L’impegno della Regione Toscana è stato fondamentale per poter assicurare la qualità delle nostre produzioni ed il rispetto degli alti standard qualitativi americani”.

Ora l’intera filiera della Finocchiona IGP è chiamata a un salto di qualità: sia per far fronte alle richieste che arriveranno dagli Stati Uniti che per l’effetto domino prodotto dal riconoscimento del Federal Register. La Finocchiona IGP già presente in Canada e in Giappone può puntare all’espansione su altri mercati strategici. Con evidenti ricadute in termini di occupazione e fatturato.

Iacomoni, Bezzini e Saccardi con la Finocchiona IGP

Giani: una notizia attesa da tempo

Una buona notizia che i nostri produttori attendevano da tempo – il commento del presidente della Regione Eugenio Giani all’ufficializzazione della notizia- un traguardo raggiunto grazie ad un lavoro di squadra fra istituzioni e produttori che riaprirà un mercato davvero promettente, da sempre molto attento ai sapori e alle tipicità della nostra regione. Un salume come la finocchiona, che tanto racconta della tradizione gastronomica toscana, non poteva mancare sulle tavole di oltreoceano e di sicuro il suo ritorno riceverà l’accoglienza che merita“.

Saccardi: un parto lungo e complicato

E’ stato un parto lungo e complicato – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi durante la conferenza stampa – Abbiamo cominciato a lavorare a questo aspetto nel 2016 quando ero assessora alla sanità, per poter affermare che la Toscana era regione libera dalla malattia vescicolare, il che avrebbe consentito l’esportazione di un salume fresco in un mercato importante come gli Usa. Nonostante l’accertamento della regolarità del percorso, della procedura, dei nostri allevamenti, e la soluzione di tutti gli aspetti formali, non riuscivamo a ottenere da parte dell’organo statunitense la firma che avrebbe consentito alla Finocchiona Igp l’esportazione”.

La Finocchiona IGP – © Raffaella Galamini

Dopo sette anni, dopo incontri anche con l’ambasciata negli Stati Uniti, il console Usa a Firenze e l’interessamento del ministro degli Esteri Tajani coinvolto attraverso il Consorzio di tutela della Finocchiona IGP “possiamo dire che anche questo straordinario salume, realizzato con lo sviluppo di una filiera regionale importante, può aprirsi a un mercato che è sempre più attento alla nostra Toscana e al nostro Paese. Concludo richiamando tutti all’acquisto della finocchiona con il bollino Igp, che è segno di prodotto certificato con un disciplinare di produzione preciso, un prodotto di grande valore e qualità, un prodotto che per la sua parte è identitario della Toscana” ha concluso Stefania Saccardi.

Bezzini: qualità e sicurezza garantite

“C’è stato un lavoro importante degli uffici dell’assessorato alla sanità che hanno seguito con grande attenzione un percorso delicato tanto più perché legato ai rapporti internazionali – ha sottolineato l’assessore alla Sanità Simone BezziniSiamo pertanto felici di questo risultato, per il valore di questo prodotto e per l’importanza del mercato al quale adesso potrà finalmente rivolgersi, nel pieno rispetto delle normative, con la garanzia di qualità e sicurezza anche dal punto di vista sanitario, un elemento che valorizza ancora di più il lavoro di squadra che ci ha portato qui oggi”.

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