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Il pianista di fama mondiale Ramin Bahrami ospite del Festival della liuteria toscana

Fino al 2 dicembre a Firenze 13 concerti in cui saranno suonati preziosi strumenti musicali a corda

Ramin Bahrami

Non tutti sanno che Firenze oltre ad essere la città dove è nata l’Opera grazie alla Camerata de’ Bardi Fiorentini tra il XVI e XVII secolo, è anche la patria della liuteria. L’arte della progettazione, della costruzione e del restauro di strumenti musicali a corda nacque nel Rinascimento nel capoluogo toscano, la tradizione è mantenuta ancora oggi in vita da molte botteghe artigiane. Per celebrare il talento degli artigiani si svolgerà a Firenze dal 17 ottobre al 2 dicembre la quarta edizione Festival della liuteria toscana a cura del maestro Giuseppe Lanzetta che permetterà di ascoltare in 13 concerti preziosissimi strumenti d’epoca di collezioni private realizzati da maestri del calibro di: Gasparo Piattellini, Paolo Sorgentone, Serafino Casini, Claudio Arezzo, Paolo Vettori e Fabrizio di Pierantonio.

“Tra i liutai fiorentini dobbiamo ricordare anche il costruttore del Fortepiano che proprio a Firenze fu il responsabile della collezione che ancora esiste del quintetto mediceo fatto da Stradivari nel 1680” – ha raccontato il maestro Lanzetta “All’interno del nostro festival abbiamo tanti complessi che vengono anche da fuori dell’Italia, da tante istituzioni musicali e l’Orchestra da camera fiorentina. Ci sarà la possibilità di ascoltare strumenti moderni e strumenti d’epoca. La cosa più importante è che per la prima volta si potranno ascoltare quartetti d’archi realizzati contemporaneamente dallo stesso liutaio, suoneranno cioè strumenti fatti dalle stesse mani”.

Novità dell’edizione 2020 la rassegna “Universo Bach” a cura di Mario Ruffini che vede in programma l’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra del genio di Eisenach. Sabato 17 ottobre all’Auditorium Santo Stefano al Ponte il pianista di fama mondiale Ramin Bahrami eseguirà il “Concerto per pianoforte e orchestra BWV 1052” uno dei capolavori di Johann Sebastian Bach.

“Bach è il filosofo più grande di tutta la musica, di tutte le nazioni e di tutte le epoche – ha dichiarato Ramin Bahrami – è un maestro di fratellanza, unione, amore e libertà, un elemento oggi molto importante da difendere a denti stretti perché purtroppo stiamo vivendo un’emergenza globale che ci sta togliendo tutte le nostre libertà d’espressione e di umanità. E’ importante contrastare l’emergenza ma l’arte, la libertà, la musica, la bellezza vanno difese più di prima perché sono necessarie come l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo. Per cui dobbiamo affrontare le difficoltà ma non dimenticare la libertà e Bach è il più grande autore della libertà.

Ogni nota di Bach è sempre da scoprire. Ogni volta che affronto un pezzo che ho già suonato come per esempio le Variazioni Goldberg che suono da 30 anni mi sento all’inizio, sento di non aver capito assolutamente nulla perché questa è la grandezza di Bach. E’ una musica apparentemente fissata sulla partitura, ma che è in continua evoluzione. E’ una musica che rinasce ascolto dopo ascolto e suonata dopo suonata.”

Nel festival curato dal Maestro Giuseppe Lanzetta anche le musiche di Schumann, Dvorak, Haendel, Mozart, Vivaldi, Beethoven per un programma che spazia dal ‘700 al ‘900. Tutti i concerti si svolgeranno nei pieno rispetto delle norme anti-Covid.

Inizio ore 21, biglietto 10 euro. Per informazioni e prenotazioni: www.ticketone.it, 055783374, 3391632869.

 

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