Cultura/

Il ritratto di Dante Alighieri del Bronzino in mostra a Palazzo Vecchio

Dal 12  febbraio al 31 maggio nel salone dei Cinquecento esposto l’omaggio di uno dei più importanti artisti della Firenze del ‘500 al Sommo Poeta

Dante Alighieri, Bronzino

Nell’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, a Firenze si tiene ospita la mostra “Bronzino e il Sommo Poeta. Un ritratto allegorico di Dante in Palazzo Vecchio”, che esporrà fino al 31 maggio all’interno del Salone dei Cinquecento, il “Ritratto allegorico di Dante”, opera di Agnolo Bronzino.

La storia del ritratto di Dante realizzato da Bronzino

La storia di questa lunetta è raccontata da Giorgio Vasari in “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori”. Secondo la sua ricostruzione il ritratto di Dante fu commissionato al pittore insieme ai ritratti di Petrarca e Boccaccio per ornare una camera della casa del colto banchiere fiorentino Bartolomeo Bettini, con “poeti che hanno con versi e prese toscane cantato d’amore” nelle lunette delle pareti e al centro una tavola con “Venere e Cupido” dipinta dal Pontormo su cartone di Michelangelo Buonarroti, oggi conservata alla Galleria dell’Accademia.

L’ambizioso progetto, rimasto incompiuto, coinvolgeva i maggiori pittori attivi in città in quel periodo e anticipava temi cari ai letterati della futura Accademia Fiorentina (cui appartenne lo stesso Bronzino fino al 1547), come la superiorità della lingua toscana e il rapporto tra arte e poesia.

Dei tre ritratti commissionati al Bronzino, solo quello di Dante è arrivato fino ad oggi. Il ritratto è stato a lungo disperso finché la tela non è stata rinvenuta in una collezione privata fiorentina e accolta dalla critica come l’originale del ritratto dantesco ricordato nella biografia vasariana dell’artista.

“A veder qui, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il Ritratto di Dante dipinto dal Bronzino, esposto col risalto che in antico i romani riservavano agli antenati più nobili e autorevoli nelle loro dimore, si ha la sensazione che il posto suo sia proprio questoha spiegato lo storico e critico Antonio Natali -. L’effigie d’un poeta altissimo, fiorentino di nascita, concepita da uno dei maggiori artisti della Firenze del Cinquecento e nata per la camera d’un colto committente privato (lui pure fiorentino) trova in questa sala di Palazzo Vecchio, che invece è per eccellenza pubblica, la sua consacrazione. È come realizzare il sogno di Dante d’essere con tutti gli onori celebrato in patria. Un sogno che Dante esprime nei primi versi del XXV canto del Paradiso, che sono per l’appunto quelli trascritti dal Bronzino nel libro tenuto in vista dal poeta”.

Museo di Palazzo Vecchio
Aperto dal lunedì al venerdì nei seguenti orari:
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle 9 alle 19; Giovedì dalle 9 alle 14
Biglietteria online http://bigliettimusei.comune.fi.it/

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