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Toscana contro l’omofobia, e nelle città spuntano tante panchine arcobaleno

Da Lucca a Reggello, da Empoli a Scandicci, fino a Firenze. Sono tante le città toscane che si sono tinte coi colori dell’arcobaleno in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia

“Ribadiamo l’impegno della Toscana per i diritti, contro le discriminazioni, le violenze e i discorsi di odio. Per costruire una società aperta e libera dai pregiudizi”. È questo, in sintesi, il messaggio dell’assessora alle pari opportunità della Regione Toscana, Alessandra Nardini, in occasione della giornata mondiale contro omofobia, lesbofobia, transfobia e bifobia (IDAHOTB, International Day against homophobia, transphobia and biphobia) che si celebrata il 17 maggio. Le tantissime iniziative in tutta la regione, il lavoro di molte amministrazione comunali e provinciali che sempre più, oltre 70, hanno aderito alla rete nazionale Re.a.dy. – ha aggiunto Nardini – e che in molte hanno sottoscritto l’appello che abbiamo promosso per l’approvazione del Ddl Zan, la recente decisione della giunta regionale di continuare a sostenere sui territori attività di sensibilizzazione e promozione di una cultura di uguaglianza testimoniano ancora una volta che la battaglia contro le discriminazioni fa parte del codice genetico della nostra Regione”. L’assessora era a Cascina all’inaugurazione di una panchina “arcobaleno” installata dall’amministrazione comunale in corso Matteotti. Poi ha partecipato ad una analoga inaugurazione a Scandicci, insieme ad amministratrici e amministratori comunali e al consigliere regionale Fausto Merlotti.

Mobilitati in difesa dei diritti

Il messaggio di Nardini arriva in una giornata in cui i colori della bandiera “rainbow” si diffondono in tanti luoghi della Toscana. Numerose sono infatti le amministrazioni locali che assieme alla Regione Toscana si sono mobilitate per celebrare una data storica per i diritti Lgbtqia+, scelta per ricordare il giorno in cui nel 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità cancellò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Una mobilitazione che è il segno della crescita continua delle adesioni delle amministrazioni locali toscane alla rete Re.a.dy, la rete italiana – di cui la Toscana è fondatrice – delle Regioni, Province Autonome ed enti locali impegnati per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e che quest’anno ha lanciato una campagna contro l’hate speech con un duplice claim: “Io non uso parole d’odio e tu?” e “Qui non c’è posto per le parole d’odio”. Sono oltre 70 gli enti locali che fanno parte di Re.a.dy. Ci sono comuni capoluogo come Firenze, Livorno, Lucca, Pistoia e Prato, ci sono la Città Metropolitana di Firenze e cinque province (Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato, Siena), assieme a tantissimi altri Comuni da nord a sud della Toscana.

Contro le discriminazioni

“Nel 2004 la Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere”

La Regione Toscana, sul proprio sito web e sui canali social, ha pubblicato un video che raccoglie le immagini dagli enti locali toscani aderenti alla rete Re.a.dy e alla campagna pensata dalla rete per l’edizione 2021 della giornata. Risale, poi, ad alcuni giorni fa l’approvazione da parte della giunta di una accordo da 100 mila euro con gli enti locali toscani della rete per consolidare il network di Re.a.dy sul territorio, sostenendo attraverso contributi economici la realizzazione di attività di sensibilizzazione e informazione e a rafforzare la rete delle pubbliche amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti. L’atto prevede anche un contributo straordinario al Comune di Volterra che nel prossimo autunno ospiterà l’incontro annuale di Re.a.dy. “La Toscana – conclude Nardini – nel 2004 è stata la prima Regione a dotarsi di una legge contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere. Anche per questo oggi torna a far sentire la propria voce perché il nostro Paese introduca nel proprio ordinamento norme e misure previste dal ddl Zan”.

Le città colorate

E così, ieri, la bandiera arcobaleno è stata stesa sulla facciata di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, a Firenze. Il presidente della Regione Eugenio Giani e l’assessora alle pari opportinità Alessandra Nardini, al termine della giunta, hanno srotolato lo stendardo dal balcone al piano nobile, sulla sulla facciata del palazzo in piazza Duomo, per ricordare l’impegno della Toscana per i diritti e contro ogni forma di discriminazione. Luci arcobaleno anche all’ex Cavallerizza di Lucca, che ha come tante altre città toscane ha inaugurato anche una panchina con gli stessi colori in piazza Napoleone. È accaduto a Lucca come a Firenze (una panchina arcobaleno è stata installata nel cortile della Uisp di via Francesco Bocchi), Reggello (piazza Aldo Moro) ed Empoli (Pozzale, in Via Valdorme Nuova).

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