© Roberto Giomi

Enogastronomia /

Giornata mondiale dei legumi, la Toscana li celebra con tanti menu speciali

Per una settimana, dal 10 al 17 febbraio, torna la campagna Slow Food “Aggiungi un legume a tavola” con proposte culinarie nei ristoranti e nei locali aderenti alla rete. Il tema scelto per il 2024 è “Pulses: nourishing soils and people”

Preziosi alleati per il suolo e fonti ricchissime di micronutrienti e proteine: sono i legumi, piccoli ma grandi alimenti dalle innumerevoli proprietà. Così importanti da essere celebrati con una Giornata mondiale, istituita dalle Nazioni Unite per valorizzare le leguminose e chi le coltiva.

Il prossimo sabato 10 febbraio, infatti, sono tante le iniziative organizzate a livello internazionale per omaggiare fagioli, lenticchie, ceci e molto altro ancora.

Aggiungi un legume a tavola

Dopo il successo delle precedenti edizioni, torna Aggiungi un legume a tavola, la campagna di Slow Food in occasione della Giornata mondiale dei legumi. Quest’anno per una settimana intera, a partire dal 10 al 17 febbraio, i legumi saranno protagonisti delle proposte culinarie di ristoranti e locali della rete. Il tema scelto per il 2024 è “Pulses: nourishing soils and people”, i legumi sono una fonte di nutrimento fondamentale per il suolo e per le persone.

L’attenzione verso i legumi è una parte fondamentale della nostra dichiarazione d’amore nei confronti della natura – afferma Roberta Billitteri, vicepresidente di Slow Food Italia –. Fave, lupini, fagioli, piselli, cicerchie… I semi di leguminosa custodiscono in sé e raccontano storie di territori e di comunità e sono simbolo di equilibrio e giustizia sociale e ambientale. Ogni ricetta che li ha per protagonisti è un modo buono, pulito e giusto per dare senso a scelte consapevoli: prenderci cura di noi, del suolo e della natura, riscoprire e dare valore a quella meravigliosa biodiversità che dobbiamo proteggere. Solo se consci di appartenere a un mondo interconnesso e che la nostra salute dipende da quella del Pianeta, possiamo cambiare davvero le cose a partire dalla tavola: un legume alla volta o tanti insieme, preziosi alleati per tutte e tutti noi“.

Le proposte culinarie della Toscana

Il fagiolo di Sorana Igp – © Marta Mancini

Nei menu dei cuochi dell’Alleanza i legumi diventano l’originale ripieno di torte salate, minestre o ravioli. Ad aderire all’appello di Slow Food Italia e Slow Food Youth Network Italia (SFYN) anche la Toscana. Ad esempio, la trattoria Il Libridinoso di Murlo, in provincia di Siena, proporrà una crostata salata di pasta frolla con slowbeans (diverse varietà di legumi Presidio Slow Food) e besciamella; l’Antico Ristoro Le Colombaie a San Miniato, in provincia di Pisa, avrà in carta una zuppa frantoiana a base di verdure stagionali e fagioli.

La zuppa del ristorante Il Nonno Cianco a Cutigliano (Pistoia) vedrà l’accostamento di legumi e castagne, mentre il ristorante Il Tirabusciò di Bibbiena (Arezzo) preparerà una zuppetta di fagiolo zolfino, Presidio Slow Food con gnocchi di ribollita e pane croccante all’olio nuovo.

I legumi della Toscana

Nel mondo, come rivela la rete Slow Beans, ci sono 300 legumi a bordo dell’Arca del Gusto, di cui 124 in Italia, e ben 48 legumi in Italia sono Presìdi Slow Food. In Toscana rientrano tra i presidi il fagiolo rosso di Lucca, lo zolfino e il fagiolo di Sorana che vanta il marchio IGP.

Perché fanno bene alla salute

Il fagiolo rosso di Lucca – © Roberto Giomi

I legumi sono altamente nutrienti, poveri in grassi e ricchi di fibre solubili. Forniscono un grande aiuto nel controllo del colesterolo e degli zuccheri nel sangue. Grazie a queste qualità sono raccomandati dalle organizzazioni sanitarie per la gestione di malattie come il diabete e l’insufficienza cardiaca. I legumi hanno anche dimostrato di aiutare a combattere l’obesità.

Per gli agricoltori i legumi sono un raccolto importante in quanto si presta sia alla vendita sia al consumo, il che aiuta le famiglie agricole a mantenere la sicurezza alimentare. Contribuiscono inoltre alla stabilità economica: se essiccati possono essere conservati a lungo. Sono inoltre un valido aiuto nella diversificazione della dieta, specialmente nei paesi in via di sviluppo.

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