Enogastronomia/

Il mondo in un bicchiere, torna Vini Migranti a Firenze

La manifestazione ideata da Teseo Geri propone una cinquantina di produttori italiani e non attenti a temi come l’integrazione e la multiculturalità

Vini Migranti

Ci sono i vini di Eddie, rifugiato in Siria che ha scelto di trasferirsi nella Beeka Valley per coltivare Cabernet in un terreno espropriato agli Hezbollah e le bottiglie di Ernesto che produce presso la Bodega Mara de Uco a Mendoza in Argentina e a Firenze si occupa di riqualificazione urbana e resistenza culturale.

Vini Migranti nasce da un’idea di Teseo Geri e si presenta come una manifestazione a dir poco singolare per gli abituali wine lovers. L’obiettivo dell’appuntamento, in programma il 6 e il 7 marzo nei locali de Il Conventino a Firenze è raccontare il mondo del vino proponendo produttori che sono attenti a temi come la multiculturalità e l’integrazione.
Vini migranti rappresenta l’occasione per conoscere realtà vitivinicole di nicchia con un un messaggio originale e ribelle. Oltre 50 i produttori, italiani e non, per la seconda edizione di questa fiera migrante del vino. Come nella scorsa edizione, non mancheranno vini stranieri accompagnati dai rispettivi produttori. Molti i produttori toscani e italiani: dal Trentino con i vitigni resistenti ai VAC -Vignaioli Artigiani di Cosenza.
La manifestazione in programma per il 6 e 7 marzo, a Firenze nei luoghi de Il Conventino in Via Giano della Bella 20 propone una mostra mercato con banchi di assaggio, degustazioni guidate, tenute da professionisti del settore, masterclass e approfondimenti irrinunciabili: dall’eclettico Walter Massa all’argentino Ernesto Catena, dai vitigni Resistenti “Piwi” ad un’inusuale panoramica sui confini del Chianti Classico.

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