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L’ologramma del Granduca Pietro Leopoldo ha aperto le celebrazioni per la Festa della Toscana

Il presidente del Consiglio regionale Mazzeo: “Unire coraggio del cambiamento e visione umana.” Premiati col “Festina lente” Sabina Nuti e Paolo Galluzzi

Festa della Toscana 2024

Cosa vuol dire essere toscani oggi: con questa domanda il presidente dell’Assemblea toscana Antonio Mazzeo ha aperto, al Cinema della Compagnia di Firenze, la seduta solenne del Consiglio regionale per la Festa della Toscana 2024, dedicata a genio e innovazione in ricordo del 30 novembre 1786, quando il granduca Pietro Leopoldo abolì in Toscana, primo stato al mondo, la pena di morte e la tortura.

L’avatar di Pietro Leopoldo e la pianista Giulia Mazzoni

Proprio l’avatar in 3D di Pietro Leopoldo, un ologramma realizzato da Alkedo Produzioni proprio per la Festa della Toscana, è apparso sulla volta del cinema e si è rivolto alle autorità e al pubblico presente in sala. Una versione digitale frutto di un’operazione combinata di ricerche iconografiche, analisi storiche, trasformazioni digitali e ricostruzioni con Intelligenza Artificiale.

Nella sala, gremita di autorità, dei tanti sindaci toscani che hanno risposto all’invito, dei componenti del Parlamento regionale degli studenti e di studentesse e studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, la pianista e compositrice Giulia Mazzoni ha incantato il pubblico con un preludio musicale.

Nella sala, gremita di autorità, dei tanti sindaci toscani che hanno risposto all’invito, dei componenti del Parlamento regionale degli studenti e di studentesse e studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, la pianista e compositrice Giulia Mazzoni ha incantato il pubblico con un preludio musicale.

Mazzeo: occorre essere visionari e coraggiosi

Il presidente Mazzeo, dopo i saluti e i ringraziamenti al presidente della Regione, Eugenio Giani, alle autorità e ai presenti, si è soffermato sul significato della toscanità.

“Essere toscani oggi significa – ha detto Mazzeo – essere figli di una terra che ha sempre saputo guardare oltre le frontiere del possibile, una terra che non si è mai accontentata di ciò che era, ma ha avuto il coraggio di immaginare ciò che poteva diventare, una terra di arte di cultura e che sui diritti non ha niente da imparare”. Poi alcuni dati. “Solo i tre quarti dei paesi al mondo hanno abolito la pena capitale per legge o nella pratica. Nel 2023 ci sono state 1153 esecuzioni in 16 paesi, segnando un aumento del 31% rispetto alle 883 registrate nel 2022.Fin quando ci sarà anche una sola esecuzione nel mondo, noi in Toscana non ci fermeremo mai di dire che non si risponde alla violenza con altra violenza”.

Mazzeo ha ripercorso le  scoperte di alcuni grandi del passato come Galileo, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Botticelli e Brunelleschi. Questi esempi, secondo il presidente, tramandano due insegnamenti: “Ogni grande sfida contiene in sé l’opportunità di un progresso rivoluzionario e l’innovazione non nasce mai dal conformismo, ma dal coraggio di immaginare cose inimmaginabili”.

Mazzeo ha chiuso chiude il suo intervento con un invito ai futuri governanti: “Chiunque governerà qui, in un mondo che cambia velocemente, dovrà avere chiaro che serve essere visionari, coraggiosi, ma ricordando sempre le proprie radici, i nostri valori e le nostre identità, coltivare il talento e valorizzare la creatività”.

Giani: genio, innovazione e diritti da sempre nell’identità toscana

Dopo gli interventi del professor Paolo Galluzzi, storico della scienza, e della rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, che ha ribadito che la Toscana deve saper puntare sui talenti, il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha tenuto l’intervento conclusivo, concentrandosi sulla figura del Granduca Pietro Leopoldo.

 “Genio e innovazione sono stati sempre il motore dell’identità toscana, nel dna della nostra terra, pensiamo al Rinascimento, da Michelangelo a Leonardo e Galileo, fino alla contemporaneità – ha detto il presidente Giani – accanto al genio e all’innovazione la Toscana ha nel suo dna anche il pilastro dei diritti, ecco che nel 1786 aboliva, primo Stato al mondo, la pena di morte per volere del granduca Pietro Leopoldo, il granduca delle riforme. Egli abolì non solo la pena di morte, ma anche la tortura e la confisca dei beni ai condannati. Un gesto profondo di civiltà che vogliamo portare avanti nella Toscana di oggi attraverso azioni concrete. Penso per esempio all’opportunità degli asili nido gratis, come elemento pedagogico di grande innovazione e anche a tutte le azioni che  la Toscana riesce a sviluppare sulla parità di genere, che la rendono avanguardia sul piano dei diritti. Viviamo la Festa della Toscana da 25 anni non solo come una commemorazione, ma come un messaggio sempre attuale che esprime i nostri valori e la nostra identità fondata nell’umanesimo“.

Al termine della seduta solenne Mazzeo, ha consegnato sia a Paolo Galluzzi che a Sabina Nuti il “Festina lente”, in ricordo del simbolo privilegiato da Cosimo I de’ Medici, con la tartaruga come segno della prudenza e la vela come simbolo del guardare sempre avanti.

Gli ospiti infine, accompagnati dai figuranti del corteo storico fiorentino si sono recati fino all’arengario di Palazzo Vecchio, dove si sono concluse le celebrazioni della giornata d’apertura di questa edizione della Festa della Toscana.
Questo pomeriggio, torna Palazzo Aperto: il Consiglio regionale si apre ai cittadini con visite guidate e gratuite. Le prenotazioni sono andate esaurite in poche ore.

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