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Mondiale di Budapest, lo sprinter Samuele Ceccarelli a caccia della qualifica

Il velocista di Massa convocato al raduno azzurro: in pista al Paolo Rosi a Roma. L’esordio stagionale al Golden gala a Firenze

Samuele Ceccarelli - © Colombo/FIDAL

Dalla pista di atletica del Paolo Rosi a Roma, la pattuglia azzurra prende la rincorsa per centrare la qualificazione al Mondiale di Budapest. Al fianco dei campioni olimpici di Tokyo (Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Faustino Desalu e Lorenzo Patta), altri sette sprinter tra cui il campione europeo dei 60 metri, il velocista di Massa Samuele Ceccarelli e otto velociste.

Il raduno durerà fino a venerdì, agli ordini del responsabile di settore Filippo Di Mulo. Già qualificate le staffette maschili azzurre 4×100 e 4×400, la 4×100 e la 4×400 donne e la 4×400 mista.

Cosa è successo alla mia vita dopo l’oro europeo indoor nei 60 metri? L’attenzione mediatica è l’aspetto più diverso da prima, ma io con tutti mi comporto come se non fosse successo nulla, come ho sempre fatto. Credo sia questa la chiave per continuare a procedere bene” così Samuele Ceccarelli, racconta dal raduno azzurro al Paolo Rosi.

Che tempo penso di valere sui 100 metri? Non lo so, li approccerò come ho fatto per i 60 metri quest’anno. Ci stiamo allenando bene, facendo attenzione a tutti i particolari; aspettiamo che sia il cronometro a fare da giudice. L’unica differenza sostanziale con i 60 metri è che si sono allungate le distanze delle ripetute, poi il resto non è cambiato molto“: parola dello sprinter campione europeo indoor.

Il mio calendario? La prima gara sarà il 2 giugno a Firenze, al Golden Gala – dice -, e in base a come andrà quella vediamo quali potrebbero essere i prossimi appuntamenti”. L’obiettivo stagionale è il Mondiale estivo a Budapest: “Per qualificarsi serve andare molto forte, o fare una serie di gare di valore per qualificarsi attraverso il ranking, perché 10 secondi netti, il limite di qualificazione, è abbastanza proibitivo“, aggiunge Samuele Ceccarelli.

Ma ora come convive con il peso delle aspettative? “La gente mi vede come ‘il ragazzo che ha battuto Jacobs? Mi fa un effetto particolare – aggiunge –, non sono abituato a trovare qualcuno in giro che mi fermi e mi dica ‘bravo, complimenti’, quindi è un riconoscimento. Il segreto è non pensarci– risponde -. Mi concentro sull’allenamento solo quando sto al campo, poi non ci penso. Come mi rilasso? Mi piace molto stare in compagnia di amici e persone che che mi vogliono bene, con cui posso non pensare a tutto il resto“, conclude il 23enne velocista di Massa.

 

 

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