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La via Vandelli, la prima strada della modernità

Il cammino, che prende il nome dall’ingegnere e cartografo che la ideò, collega Modena a Massa e attraversa i più bei panorami delle Alpi Apuane

Via Vandelli da Modena a Massa: le Apuane - © La Via è una

La Toscana è da sempre anche una zona di transito, lo testimonia la storica rete viaria che attraversa la nostra regione, con collegamenti di breve o lungo raggio. Anticamente, le vie più importanti collegavano Pisa e Lucca a Luni; dopo il Mille, poi, si affermarono alcuni sentieri lungo le Apuane (Isola Santa, infatti, sarebbe nato come ospizio per i viandanti fondato dalla contessa Matilde), ma bisogna attendere fino alla seconda metà del Settecento per avere una strada vera e propria.

A costruirla è stato l’ingegnere, geografo e matematico Domenico Vandelli su incarico del duca di Modena: l’obiettivo era quello di collegare questa città a Massa, che rientrava nei suoi domini.

In realtà, la via Vandelli fu utilizzata solo come mulattiera a causa delle eccessive pendenze e delle curve troppo strette da fare con i carri. In meno di due giorni, comunque, i messaggeri a cavallo riuscivano a portare la corrispondenza in maniera regolare e, quindi, l’arteria ebbe una spiccata utilità.

Oggi la via Vandelli è un tracciato molto frequentato dalle numerose persone che praticano trekking ma anche da ciclisti e da escursionisti a cavallo.

Le tappe

La strada conduce in sette tappe dal cuore della pianura padana al mar Tirreno, attraverso la pianura, le colline, le montagne del Frignano, il crinale Tosco-Emiliano, la valle della Garfagnana, le Alpi Apuane e, infine, la riviera.
Per permettere ai viandanti di percorrere in sicurezza tutto il viaggio da Modena (o dalla variante di Sassuolo) fino a Massa, è stato studiato un percorso escursionistico alternativo a quello originale settecentesco che transita quasi esclusivamente sui sentieri.

La strada attraversa due regioni, tre province e ventidue comuni. In Toscana, per quanto riguarda la provincia di Lucca, attraversa San Pellegrino in Alpe, con i comuni di Castiglione di Garfagnana, Pieve Fosciana, Castelnuovo di Garfagnana, San Romano in Garfagnana, Camporgiano, Careggine e Vagli Sotto. Infine, si arriva nella provincia di Massa Carrara con il passaggio dal passo della Tambura a Marina di Massa, attraverso il comune di Massa.

Le tappe sono le seguenti:

1) Modena – Puianello
2) Puianello – Pavullo nel Frignano
3) Pavullo nel Frignano – La Santona
4) La Santona – San Pellegrino in Alpe
5) San Pellegrino in Alpe – Poggio
6) Poggio – Campaniletti
7) Campaniletti – Massa

La lunghezza totale del cammino raggiunge circa 170 chilometri da Modena e circa 150 da Sassuolo. L’itinerario è impegnativo e arriva quasi a 5400 m di dislivello. La mappa della via Vandelli è consultabile sul sito La Via è una.

Dove dormire

Lungo il percorso si contano 90 alloggi attivi. Di questi, 26 si trovano in provincia di Lucca e 2 in provincia di Massa (escluse le città di Massa e Marina di Massa).

Passaporto

Via Vandelli – © La Via è una

Chi percorre la via Vandelli può anche scaricare dal sito il pieghevole del passaporto del viandante: un documento contenente informazioni, una piccola mappa, le altimetrie e uno spazio per i timbri delle ospitalità.

Un film

Sono iniziate in primavera, inoltre, le riprese per un film documentario che ripercorre l’impresa di Giulio Ferrari, fisico teorico con la passione del cammino che, dopo lunghe ricerche, ha riportato alla luce la via Vandelli. Obiettivo di questo progetto, abbracciato dall’Associazione Carta Bianca (nella persona del suo presidente Giulio Filippo Giunti), è quello di raccontare le bellezze dei luoghi attraversati da quella che per molti è la “prima strada della modernità”.

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