Chatbot e assistenti virtuali, algoritmi ed esperienze di degustazione immersive. L’intelligenza artificiale non è più fantascienza per i vigneti toscani, al contrario, offre soluzioni innovative per migliorare le esperienze dei wine lover e, in generale, il settore del vino. È quanto avviene alle Tenute del Cerro, gruppo presente in Umbria e Toscana con cinque tenute vitivinicole che ha raccolto questa sfida tecnologica per la vendemmia 2025.
L’intelligenza artificiale è stata infatti utilizzata alla Fattoria del Cerro a Montepulciano in un selettore ottico automatico di ultima generazione, capace di analizzare gli acini e distinguere in tempo reale quelli migliori da quelli da scartare.
L’innovazione
“Abbiamo iniziato a utilizzare questa macchina nella cantina di Fattoria del Cerro, a Montepulciano (Siena) – ha spiegato l’enologo Emanuele Nardi – e la tecnologia ci permette di selezionare l’uva con una precisione superiore all’occhio umano, raggiungendo livelli di accuratezza che arrivano al 90%. È una rivoluzione silenziosa ma potentissima: il nostro obiettivo è passare tutte le uve attraverso il selettore ottico”.
Il fulcro dell’innovazione sta nella capacità di auto-apprendimento: l’intelligenza artificiale riconosce gli acini in base ai parametri impostati dal tecnico, creando per ogni varietà una ricetta personalizzata.
“La macchina lavora al posto nostro – ha sottolineato l’enologo -, ma resta l’uomo a guidare il processo. L’intelligenza artificiale non sostituisce l’intelligenza umana, la amplifica“.
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Idee per il futuro
A sottolineare la “portata strategica” di questa scelta è Antonio Donato, direttore generale di Tenute del Cerro: “L’innovazione è parte integrante della nostra visione. La nuova cantina è stata progettata per integrare le migliori tecnologie disponibili, e l’introduzione del selettore ottico con intelligenza artificiale è un passo decisivo verso il futuro”.
Il selettore ottico automatico rappresenta dunque un investimento strategico e, si legge sul sito web dell’azienda, l’obiettivo è di installarne uno più piccolo a Poderina, a Montalcino, nei prossimi tre anni. L’aspettativa, per l’enologo, è di avere in cantina uve che siano il più sane possibili, il più mature possibili, insomma, migliori in tutto e per tutto.
Tecnologie avanzate al servizio della viticoltura

La viticoltura 4.0 sta diventando una realtà concreta in Toscana attraverso diverse innovazioni tecnologiche. L’Internet of Things trasforma i vigneti in ecosistemi connessi dove sensori intelligenti monitorano in tempo reale umidità del suolo, stress idrico delle piante e condizioni climatiche. Questi sistemi permettono un risparmio idrico fino al 40% e interventi agronomici mirati.
Il progetto DigiVit, ad esempio, rappresenta un’eccellenza nel panorama dell’innovazione regionale. Sviluppato dal CNR in collaborazione con diverse università e cofinanziato dal Programma di sviluppo rurale della Regione Toscana, il sistema utilizza droni per il monitoraggio dei vigneti e algoritmi di image processing per riconoscere e contare i grappoli, stimando rese e qualità.
PROSIT, invece, è la prima piattaforma online per la gestione sostenibile del vigneto in Toscana; fornisce informazioni dettagliate su caratteristiche chimico-fisiche dei suoli e modelli previsionali per carbon footprint, erosione e stress idrico.
Interessante, infine, il progetto AI-GRAPE, finanziato dal programma Interreg Italia-Slovenia, sviluppa sistemi di supporto decisionale che integrano dati meteorologici, sensori, immagini satellitari e droni per prevenire fitopatie e ottimizzare i trattamenti.