Attualità /L'INTERVISTA

Saccardi, il mio impegno per la montagna: “Ascolto e visione di sistema”

L’assessore regionale, nonchè vicepresidente, con delega alle politiche per le aree montane interverrà all’evento promosso da Anci Toscana. Obiettivo: costruire un’azione condivisa e integrata

“Ascolterò, soprattutto. Ascolterò i sindaci, la voce delle comunità territoriali, le istanze del mondo dell’associazionismo. Credo che sia fondamentale impostare una nuova strategia politica di sistema, organica, partecipata per il rilancio e lo sviluppo della montagna toscana”.

Ad un mese circa dalla nomina ad assessora regionale all’agricoltura, dopo tutta la passata legislatura impegnata e spesa sul fronte della sanità, la vicepresidente Stefania Saccardi è chiamata giovedì prossimo a partecipare all’iniziativa “Presenti al futuro: le nuove sfide per la montagna”, la due-giorni digitale promossa da Anci Toscana che vedrà il  coinvolgimento e gli interventi di esponenti del governo, ma anche di amministratori locali, esperti e studiosi per ridefinire il ruolo delle aree montane.

Saccardi, nuovo incarico e nuove deleghe: agricoltura, aree interne, politiche per la montagna. Come sta vivendo questo cambio di prospettiva?

Mi faccia dire che sono orgogliosa di essere alla guida di un assessorato che abbraccia una realtà di eccellenza mondiale. Parliamo di oltre 45.000 imprese, di un valore aggiunto di agricoltura e agroalimentare che ammonta a 3,5 miliardi di euro, di cui 2,3 miliardi – pari al 65% – è riferito alla sola agricoltura. Qualità, territori, sostenibilità e prodotti tipici. Da qui bisogna ripartire per inquadrare anche le politiche della montagna con un’ottica che superi una visione limitata, ristretta e di mero assistenzialismo. È in atto un profondo cambio di paradigma nel rapporto tra città e zone rurali o montane.

Sono orgogliosa di essere alla guida di un assessorato che abbraccia una realtà di eccellenza mondiale. Parliamo di 45.000 imprese, di un valore aggiunto di agricoltura e agroalimentare che ammonta a 3,5 miliardi di euro

Il Parlamento europeo negli ultimi anni ha posto la centralità delle aree interne e marginali nelle politiche di sviluppo dell’Unione. Quali obiettivi vede in Toscana? Quali le prime urgenze, i primi “temi montani” sulla sua scrivania?

I problemi della montagna sono noti a tutti: spopolamento, invecchiamento della popolazione, gli svantaggi e i disagi legati in alcune aree all’impoverimento dei servizi e alla riduzione delle opportunità, soprattutto per i giovani, in campo lavorativo ed economico. Non si può però impostare una politica per la montagna senza avere una visione di sistema, complessiva, in cui tutto deve legarsi: infrastrutture, trasporti, banda larga, nuove tecnologie per il lavoro. Il mio intento è dare un contributo alla costruzione di una azione politico-amministrativa integrata.

Le politiche per attuarsi hanno bisogno di risorse. A livello nazionale è stata ribadita l’importanza della Legge sui piccoli comuni, l’aumento del Fondo per la Montagna e la strategia per la aree interne. In Toscana come siamo messi?

Il Fondo regionale per la montagna, con le sue risorse economiche [oltre 2 milioni e mezzo N.d.R], è una risposta, parziale, ma non può essere ovviamente la sola. Così come i 20 milioni di euro stanziati dalla Regione per i piccoli comuni in tre anni. Non basta. Aver istituito recentemente, con un atto della nuova giunta, ulteriori aree interne, nel quadro della strategia territoriale nazionale, come il Valdarno, la Val di Sieve ed il Mugello, ad esempio, è un significativo passo in avanti a livello politico e operativo per sfruttare al meglio i fondi strutturali e di investimento europei . Ora molto dipenderà anche dal prossimo bilancio regionale, dal giusto peso che daremo a questo impegno.

Che cosa si aspetta dall’incontro organizzato da Anci Toscana?

Un confronto vero e la volontà di lavorare assieme. Come dicevo, sono qui anche per ascoltare, apprendere, imparare. Ma con un obiettivo legato al metodo: costruire una visione di sistema, che non escluda nessuno, per il rilancio delle aree montane. Questo sarà il messaggio che consegnerò a tutti i partecipanti.

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