Ambiente /risate e sostenibilità

La Toscana ‘circolare’ spiegata da Jonathan Canini. Anzi, da Gionni Ueid

I corti comici realizzati da Jonathan Canini per sensibilizzare al riciclo e alla sostenibilità ambientale hanno ottenuto oltre 350mila visualizzazioni in poco tempo. “Sono video bischéri, ma con informazioni importantissime”

Non è solo attore, autore e comico, ma anche divulgare. Aggiungere “scientifico” forse sarebbe troppo. Questa attribuzione ce la potrebbe rimproverare lui stesso dato che il personaggio che ha ideato, scritto e interpretato per sensibilizzare alla raccolta differenziata e al riciclo, in ogni video si presenta così: “Sono Gionni Ueid, non sono un biologo”. Perché l’importante, si sa, è mettere subito le cose in chiaro.

Il merito di tutto questo è frutto della creatività di Jonathan Canini. Definirlo web-star sarebbe riduttivo, perché quando va in giro per teatri e festival con Cappuccetto Rozzo registra sempre il sold out. Stavolta Jonathan ha prestato la mente, il volto e le proprie abilità alla campagna di comunicazione “Toscana Circolare”, che mette insieme ben sedici realtà regionali attive nell’ambito dei rifiuti e i consorzi nazionali di filiera. L’obiettivo? Coinvolgere i più giovani e educarli al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità.

Sono quindi stati realizzati 20 video e 5 pillole riepilogative, uno per ciascun consorzio: plastica, vetro, carta, organico, alluminio. In circa 3 mesi i cortometraggi pubblicati hanno registrato circa 350mila visualizzazioni. “Sono video bischéri, ma con informazioni importantissime” ci racconta Jonathan. Anzi, Gionni Ueid. “È per me un orgoglio contribuire alla diffusione della cultura dell’economia circolare”. E noi ci crediamo. Anche perché l’ha detto nel giorno in cui, seduto in cattedra, alle sue spalle si leggeva la scritta “Scuola Superiore Sant’Anna”. Jonathan Canini (anzi, Gionni Ueid) era a Pisa con Nicola Ciolini (presidente di Revet) e Nicola Perini (presidente Confservizi Cispel Toscana) per fare il punto della campagna. Ed è bello constatare come la comicità possa essere efficace anche nel veicolare la sostenibilità. È proprio vero: ridere fa bene. Anche all’ambiente.

Jonathan Canini al Sant’Anna di Pisa con Toscana circolare

Jonathan, grazie a te ora sono i giovani a educare genitori e nonni.

“È proprio quello che sta accadendo. Anche la scelta del personaggio, poi, non è casuale”.

Parlaci di Gionni Ueid.

“È un personaggio un po’ surreale, una parodia dei documentaristi americani”.

E come nei documentari americani utilizzi anche il doppiaggio, ma stavolta in toscano.

“In presa diretta parlo un inglese storpiato e un po’ biascicato. Una scelta che rende tutto ancor più surreale”.

C’è anche una voce fuori campo, quella di Braian, che però parla un’inglese perfetto. È tua sorella Martina?

“Sì, a volte è lei. Sui video abbiamo lavorato insieme, anche con l’aiuto tecnico di un’altra ragazza. Ma visto che io biascico un’inglese incomprensibile, be’, è bello anche questo contrasto. Ci compensiamo a vicenda”.

La cosa più complicata qual è stata?

“Far sintesi e raccogliere tutte le informazioni, a volte anche didascaliche, in un prodotto video. Con questo tipo di format l’ironia s’inserisce meglio nelle azioni descrittive”.

I tuoi video non sono solo divulgativi, ma racconti anche delle storie.

“Ci sono storie nelle storie. Braian, il figlio di Gionni Ueid, gliene combina di tutti i colori, una dietro l’altra. La chiave comica è anche un modo per mantenere lo spettatore presente fino alla fine del video“.

Dal punto di vista creativo i video di ‘Toscana circolare’ sono difficili da scrivere?

“Avevo un’idea iniziale, ma non avevo fatto i conti con la mole d’informazioni da condividere. Il video, per essere efficace, dev’essere breve. Anche perché nella maggior parte dei casi viene visualizzato sullo smartphone, quindi c’è un grande lavoro di sintesi da fare. Ogni idea è stata comunque sottoposta ai consorzi, che mi hanno indicato informazioni utili sul riciclo e sui termini corretti da usare”.

La pesca è una delle tue passioni. Il tuo rapporto con la natura e l’ambiente era quindi preesistente?

“Abito vicino all’Arno. Più volte sono andato a pescare, ma anziché prendere la canna in mano mi sono dovuto mettere a raccogliere la sporcizia che trovavo in giro“.

Cos’hai raccolto?

“Sacchetti, bottiglie, barattoli di esche vuote. Questa cosa mi ha sempre disturbato. Come dice spesso mia madre: ‘mi dava noia come se mi mettessero le dita nell’occhi’. Nel mio piccolo ho sempre cercato di dare un contributo all’ecosostenibilità. E ora che ho questa possibilità, essere il volto e la voce di questa campagna è per me un piacere e un onore”.

Dialoghi spesso con il tuo pubblico. Qual è stata la loro reazioni di fronte a questi video?

“Molti hanno capito e sono intervenuti modificando i loro comportamenti”.

Critiche?

“Alcuni mi hanno detto che fare la raccolta differenziata è troppo complicato. In realtà è una cosa che, quando inizi, poi avviene in modo naturale…”.

Realizzare i video di ‘Toscana circolare’ ha avuto conseguenze nella tua vita di tutti i giorni?

“Ha rafforzato notevolmente la mia coscienza. Ho sempre fatto la raccolta differenziata, ma mi sono accorto che a volte sbagliavo a collocare i rifiuti. Un piccolo gesto, se tutti lo facciamo, può avere un impatto importante“.

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