Innovazione/

Vino, arriva la seminatrice anti-infestanti ideata dai viticoltori

Nuova strategia green, sostenibile e virtuosa con il progetto sperimentale triennale Ioconciv promosso dalla Coldiretti Toscana

I risultati del progetto sulla seminatrice anti infestanti nelle viti – © Coldiretti Toscana

Una strategia mirata contro le infestanti nei vigneti che si ispira alla natura. Una seminatrice messa a punto dai viticoltori stessi per lavorare tra i filari e distribuire il seme favorendo l’inerbimento naturale. I primi risultati sono stati anticipati in un convegno alla Tenuta Monte Rosola di Volterra, azienda partner del progetto sperimentale durato tre anni.

A fornire alcune strategie green, sostenibili e virtuose alla viticoltura toscana i primi risultati del progetto Ioconciv promosso dal Gruppo Operativo coordinato dal sistema Coldiretti Toscana e finanziato dalla sottomisura 16.2 nell’ambito del bando PS-GO del PSR 2014 – 2020 della Regione Toscana.

La seminatrice anti infestanti

Il primo prototipo di seminatrice anti infestanti è stata progettata e messa a punto dal Centro Enrico Avanzi sulla base dell’esperienza e delle esigenze dei viticoltori. La seminatrice ha una doppia finalità: lavorare il terreno e distribuire, nello stesso momento, nell’interfila e nel sottofila della vite le essenze selezionate.

La sperimentazione ha dimostrato che l’inerbimento della fila con il trifoglio sotterraneo, che ha caratteristiche di auto-riseminarsi anno dopo anno, contrasta lo sviluppo delle piante infestanti come l’avena e lolietto in maniera graduale e progressiva. Notevoli i benefici per la salute del terreno grazie alla riduzione delle lavorazioni meccaniche e la salvaguardia dell’ambiente.

La visita al vigneto per il progetto Ioconciv – © Coldiretti Toscana

I quattro punti di forza del progetto

Quattro i punti di forza: migliorare le qualità delle uve, aumentare la fertilità dei terreni, azzerare l’impiego di erbicidi, abbassare i costi di produzione e tempi di lavorazione e ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 dovute all’impiego di trattori.

I risultati, certificati da un pool di tecnici ed esperti, hanno portato all’incremento della biodiversità, all’aumento degli assorbimenti di CO2, alla contestuale riduzioni delle emissioni di gas serra, al contrasto all’erosione del terreno e al parziale abbattimento dei costi.

Il progetto rappresenta una buona base di partenza per ulteriori sviluppi. Sono inoltre stati presentati, in anteprima, i risultati incoraggianti dell’utilizzo in un vigneto pilota toscano di un erbicida a base di acido pelargonico attualmente in fase di autorizzazione a livello europeo.

I più popolari su intoscana