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Dalle pappardelle alla bruschetta: i cibi toscani che gli stranieri non sanno pronunciare

La piattaforma di apprendimento Preply ha analizzato le ricerche su Google e ha scoperto quali sono i piatti più difficili da pronunciare per i turisti provenienti dall’estero

La bruschetta con il pomodoro

Basta scorrere velocemente i video su TikTok e Instagram per sapere che gli stranieri pianificano le proprie vacanze in Italia soprattutto per gustare la cucina tradizionale. Da nord a sud, i turisti amano le ricette tipiche della nostra Penisola e si divertono ad ordinare piatti da mangiare e immortalare sui social, anche se in molti non riescono a pronunciare correttamente i nomi delle pietanze.

Con un’analisi sulle ricerche di pronuncia delle parole su Google, la piattaforma di apprendimento Preply ha scoperto, infatti, quali sono i termini della cultura gastronomica made in Italy più difficili da ripetere per gli stranieri.

Bruschetta

In classifica spiccano cibi della Toscana: in quarta posizione, ad esempio, troviamo la bruschetta. Semplice da preparare e ottima da dividere con gli amici, soprattutto nel periodo estivo, consiste in pane arrostito e strofinato con l’aglio a cui vengono aggiunti pomodori e olio extravergine di oliva: nonostante sia uno dei sapori più autentici della regione, è spesso a rischio storpiatura con “bruscetta”.

Prosciutto

Al nono posto della graduatoria generale c’è il prosciutto, che gli anglosassoni pronunciano: “pro-shoo-toh”. Al ristorante, al bar o nei piccoli negozi di alimentari, i viaggiatori scelgono taglieri, antipasti o panini a base di prosciutto toscano DOP, prosciutto del Casentino o prosciutto bazzone della Garfagnana e il cameriere di frequente si ritrova a dover interpretare l’espressione utilizzata.

Pappardelle

Pappardelle con porcini

Infine, le pappardelle: una pasta diffusa in tutta la Toscana sia nella variante più semplice a base di acqua e farina, sia nella versione all’uovo, una sorta di tagliatella larga almeno due centimetri. Un piatto storico che trova la sua migliore celebrazione con ragù di carni e cacciagione.

Cibi italiani

Secondo la ricerca, gli gnocchi sono il cibo italiano che dà più problemi: ogni anno vengono effettuate ben 544.800 ricerche per scoprire la pronuncia corretta. Al secondo posto troviamo l’amatissimo ragù (conosciuto come “Bolognese” nei Paesi anglofoni) con 368.640 ricerche all’anno.

Chiude il podio la pizza, con una media annuale di 273.840 ricerche. Nella lista troviamo, tra gli altri, la lasagna, la focaccia, la brioche, gli spaghetti, la ciabatta, il tiramisù, le fettuccine, il cappuccino, le orecchiette, il calzone e gli arancini.

Vini e vitigni

Una degustazione di vino – © sama_ja/Shutterstock

Non si salvano dalla storpiatura neppure i vini. Tra quelli impronunciabili dagli stranieri c’è il Chianti (KEE-ahn-tee), tra i vitigni il Sangiovese (SAN-joe-veh-see), tradizionalmente il più diffuso in Toscana, ma anche il Tempranillo (tem-pruh-NEE-yo).

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