Enogastronomia/

Consorzio Vini Montecucco, sostenibilità al primo posto

Giovan Battista Basile resta alla guida della denominazione amiatina che in tre anni ha superato quota 85% per l’imbottigliato biologico

Le uve del Montecucco

Consorzio Tutela Vini Montecucco sempre più nel segno della sostenibilità: in tre anni l’imbottigliato biologico ha superato quota 85%. L’attenzione ai temi green è al primo posto nei progetti futuri del riconfermato consiglio d’amministrazione. Confermato Giovan Battista Basile alla presidenza. È stato nominato Stefano Alessandri di Collemassari come vicepresidente.

Nel nuovo CdA sono entrati: Alessio Casamatta di Villa Patrizia, Silvio Mendini di Podere Montale e Samuele Pierini di Pierini e Brugi, mentre riconferma Patrizia Chiari di Tenuta L’Impostino, Giorgio Patrizi di Tenuta Piani Rossi, Daniele Rosellini di Agricola Campinuovi e Leonardo Sodi di Azienda Agricola Parmoleto. A formare il nuovo collegio sindacale sono chiamati Gionni Guerrieri, riconfermato alla presidenza, Francesco Benedetti di Collemassari e Gabriele Petrecca di La Banditaccia.

Giovan Battista Basile presidente del Consorzio Tutela Vini Montecucco

Al presidente riconfermato e al nuovo consiglio il compito di guidare la DO amiatina nel progetto di valorizzazione di una denominazione all’insegna del rinnovamento e della sostenibilità.

L’attenzione ai nuovi trend del consumo

In linea con il precedente mandato, il nostro obiettivo resta quello di guardare al futuro e rispondere ai nuovi trend di consumo, anche in termini di tipologie, senza perdere di vista l’identità territoriale e i valori che hanno fatto apprezzare la nostra Denominazione nel mondo. In questo senso intendiamo dare una spinta importante al Rosso DOC e al Vermentino che, grazie ai buoni livelli di acidità resi possibili dalla nostra collocazione territoriale, si sposano perfettamente con le esigenze della nuova generazione di consumatori” ha confermato il presidente.

Sostenibilità, biodiversità, integrità

Il Consorzio conferma l’impegno sul fronte della sostenibilità, a tutela di un territorio già naturalmente vocato al biologico e che da sempre vive nel rispetto della biodiversità e nella conservazione della sua integrità.

Stiamo svolgendo una survey molto dettagliata tra le aziende socie per attestare le nuove percentuali di produzione bio-certificata e in particolare verificare il progress dei produttori che erano in fase di conversione durante la prima indagine da noi svolta nel 2021. Siamo fiduciosi di aver superato il già altissimo 85% di imbottigliato biologico di tre anni fa ed orgogliosi di continuare ad essere un esempio virtuoso di sostenibilità ambientale: il lavoro ‘pulito’ in vigna e in cantina appartiene al DNA di questo territorio” ha spiegato il vicepresidente Stefano Alessandri.

In termini di attività promozionale, l’obiettivo è fidelizzare sempre di più il mercato domestico e il consumatore italiano a partire da Vinitaly, dove il Consorzio tornerà a raccontarsi a operatori, stampa e wine lover presso uno spazio espositivo ampliato e rinnovato già in occasione della scorsa edizione.

Nuovi consumi, nuove tipologie di vino

Certamente non perdiamo di vista i nostri mercati di riferimento come Usa, Centro e Nord Europa: ricordiamo che l’export rappresenta oggi il 60% della produzione della nostra DO. Ma il nostro obiettivo da qui ai prossimi tre anni è raggiungere una distribuzione 50/50 tra export e mercato domestico investendo in un ancor più intenso processo di posizionamento e sviluppo della brand awareness del ‘marchio’ Montecucco e di prodotto a livello nazionale” ha sottolineato ancora Basile.

Ecco ancora una volta perché, benché il Sangiovese DOCG resti il re della Denominazione e firma d’eccellenza del Montecucco, dobbiamo puntare anche sulle altre tipologie, talvolta più versatili, che oggi possono incontrare maggiormente i gusti delle nuove generazioni di consumatori, a cominciare da quelli italiani che dovrebbero essere i nostri primi sostenitori” ha concluso il presidente.

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