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Faccia a faccia con i primi abitanti della terra nella nuova sala dell’evoluzione del Museo di Calci

Grazie a una postazione multimediale i visitatori potranno scattarsi un selfie di gruppo con l’Homo Sapiens

Sapiens

Venerdì 22 settembre 2023 è stata inaugurata la nuova Sala dell’evoluzione umana del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa a Calci.

I protagonisti assoluti dell’allestimento sono le ricostruzioni a grandezza naturale in silicone di sei specie di ominini, un gruppo di primati che comprende l’uomo e i suoi antenati estinti.

I modelli iperrealistici, tre femmine e tre maschi, sono collocati all’interno di teche cilindriche attorno alle quali è possibile muoversi liberamente, ritrovandosi letteralmente “faccia a faccia” con ognuno di loro.

Sarà dunque possibile un incontro ravvicinato con i nostri antenati estinti, quasi un viaggio nel tempo in uno scenario futuribile. 

I visitatori incontreranno alcune specie particolarmente note come Australopithecus afarensis, Homo habilis, Homo erectus, Homo neanderthalensis e altre un po’ meno note come Homo floresiensis e Homo naledi.

Il selfie digitale con l’Homo Sapiens

La teca dedicata all’Homo sapiens, ha una postazione multimediale capace di scansionare il corpo umano.

I visitatori potranno così scattarsi una foto accanto ai loro antenati estinti e avere in regalo un selfie di gruppo che attraversa quattro milioni di anni.

Inoltre, l’incontro ravvicinato con nostri antenati avverrà anche attraverso il tatto con l’obiettivo di approfondire l’anatomia e comprendere l’importanza del lavoro dell’antropologo.

All’esterno di ogni teca si possono toccare i crani delle sei specie e le repliche di alcune ossa collocate sulle sagome degli scheletri poste su un grande pannello espositivo.

Un posto d’onore spetta infine a Homo naledi, una specie scoperta in Sudafrica dieci anni fa da un gruppo di ricerca di cui ha fatto parte anche il professor Damiano Marchi, direttore del Museo di Storia Naturale nel biennio 2020-2022.

“Homo naledi è una specie con caratteristiche peculiari e la sua eccezionale scoperta ha portato a ripensare l’evoluzione recente del genere Homo, molto più complessa rispetto a quanto si pensava fino a 10-15 anni fa – dice Damiano Marchi – in questo caso abbiamo collocato la sua teca davanti a una ricostruzione a grandezza naturale della sezione della Camera di Dinaledi, il sito dove è stato scoperto e dove sono state trovate oltre 1.500 ossa”.

“Il nuovo allestimento, che completa la Galleria dei primati del Museo, è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Pisa – conclude la professoressa Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo – la sala illustra le principali tappe della nostra storia evolutiva, con approfondimenti tematici che raccontano delle decine di specie che hanno popolato la Terra da quattro milioni di anni fa sino ad oggi. Alcune di queste specie hanno vissuto contemporaneamente in aree diverse del Pianeta, mentre altre si sono incontrate, come noi e i Neanderthal, secondo un percorso evolutivo che speriamo di aver raccontato in un modo coinvolgente per i visitatori”.

Sala evoluzione umana

“Oggi viene inaugurata la sala dell’evoluzione umana, con i modelli di ominini a grandezza naturale tra cui l’Homo naledi, questo ulteriore prezioso tassello nella catena evolutiva, scoperto un decennio fa in Sudafrica e oggetto di studi condotti anche dal professor Damiano Marchi, Direttore del Museo di Storia Naturale nel recente passato – ha dichiarato Stefano Del Corso, presidente Fondazione Pisa – Peraltro, come bene illustrato nella presentazione del progetto presentato a Fondazione Pisa e da essa sostenuto, è ormai assodato che la ricostruzione della nostra storia evolutiva consente di ridefinire l’immagine che abbiano di noi stessi ed il nostro posto in natura, mettendo in discussione l’idea che l’uomo sia veramente una specie superiore capace di dominare le altre. Colgo l’occasione per ricordare che già alcuni anni addietro la Fondazione Pisa aveva investito nel progetto sostenendo la nascita nel 2019 della Galleria dei Primati, di cui la sala che viene presentata oggi è un completamento. E molti altri sono stati, dal 2007 in poi, gli interventi della Fondazione Pisa su vari fronti: dalla sala con le vasche dei pesci d’acqua dolce, al sostegno per la realizzazione della Galleria dei Minerali e per la Galleria delle Balene. Nel 2016 la Fondazione ha erogato 490.000 euro per realizzare la grande sezione del Museo dedicata agli animali tassidermizzati, donata al Museo dalla Fondazione Barbero. Mentre nel 2018 altri contributi sono stati concessi per il ripristino dei giardini della Certosa di Calci. Per cui ben può dirsi che la costante presenza nel tempo della Fondazione Pisa esprime la fiducia per le attività di un Museo che è un vanto del territorio e un punto di riferimento per studiosi, appassionati e famiglie”

L’allestimento della sala è stato curato dal dottor Simone Farina, conservatore del Museo e dal professor Damiano Marchi.

Hanno inoltre collaborato Lorenzo Possenti, artista che ha realizzato i modelli dei sei ominini, Pietro Begliomini, Beatrice Consani, Chiara Gelli e Maurizio Badame, tecnici e collaboratori del Museo, che hanno realizzato la ricostruzione della Camera di Dinaledi, oltre a tutto il personale del Museo.

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