Enogastronomia/

Gorgona, dove il reinserimento dei detenuti passa dalla vigna

La 12esima vendemmia in collaborazione con Marchesi Frescobaldi, i progetti futuri per un network con il ristorante “InGalera” di Bollate

Un detenuto al lavoro nelle vigne di Frescobaldi sull’isola di Gorgona – foto di Raffaella Galamini - © Raffaella Galamini

Il progetto “Gorgona“: il vino di casa Frescobaldi, prodotto in collaborazione con l’istituto penitenziario sull’isola, taglia il traguardo della 12esima vendemmia. Sull’isola dell’Arcipelago Toscano, circa 200 ettari con le colline che si spingono fino a 220 metri sopra il livello del mar Tirreno, un’ottantina di detenuti scontano la loro pena.

Le giornate tra vigne e cella

Le loro giornate sono scandite tra gli impegni a contatto con la natura, tra orti e vigneti e le notti trascorse in cella. Sull’isola è presente un’azienda agricola e, oltre alla produzione di vino con Frescobaldi dal 2012, ci si dedica alla raccolta delle olive e alla cura di mucche, capre e galline. Inoltre è presente pure un forno.

I detenuti, pagati dall’azienda Marchesi Frescobaldi, si occupano di quasi due ettari e mezzo di vigne in agricoltura biologica sotto la supervisione di agronomi ed enologi della casa vinicola.  La raccolta delle uve è manuale e l’affinamento avviene in una cantina a dir poco artigianale, condotta da Federico Falossi.

President Marchesi Frescobaldi_Lamberto Frescobaldi 1

Gorgona, i 12 anni di un progetto enoico

Nel progetto “Gorgona” sono impegnati a tempo pieno tre detenuti: otto le ore lavorative al giorno tra i filari di Vermentino e Ansonica con cui si ottiene il vino Gorgona bianco di cui sono prodotte 9.000 bottiglie all’anno con una speciale etichetta a firma di Simonetta Doni che cambia ogni anno. Per l’annata 2023 vengono celebrati i venti che cullarono i filari delle uve.

Il Sangiovese e il Vermentino nero sono destinati alle poche centinaia di bottiglie per il Gorgona rosso, in produzione dal 2015, che viene affinato in orci in terracotta.

Vineyard GORGONA

Un vino simbolo di speranza e libertà

Gorgona è un vino “attraente e selvaggio” che sa di riscatto, intriso di speranza e voglia di rivalsa, in un progetto che ci rende ogni anno più orgogliosi – ha detto Lamberto Frescobaldi, presidente della Marchesi Frescobaldi-. Sono poco più di due ettari di vigna e danno vita a un vino inimitabile, – ha sottolineato – simbolo di speranza e libertà. Il progetto porta nel bicchiere il Dna di questo territorio e mare bellissimi ma anche fatiche e il rispetto per tutto e per tutti“.

Un progetto in cui, nel corso di queste dodici annate, hanno creduto il cantante e produttore Andrea Bocelli e Giorgio Pinchiorri, patron dell’Enoteca Pinchiorri, dove la cucina del ristorante tristellato promuove l’anima enoica dell’isola di Gorgona.

Gorgona 2023 2

La collaborazione con “In galera” e Bollate

L’annuale festa per il debutto dell’ultima annata è stata accompagnata da un menu realizzato dai detenuti stessi, guidati dalla cuoca Fernanda Zazzera. Con loro otto reclusi nel carcere lombardo di Bollate, impegnati nel ristorante “In galera” in collaborazione con la cooperativa “Abc La sapienza in tavola“. Proprio con il carcere di Bollate, Gorgona spera di poter avviare una collaborazione proficua.

Giuseppe Renna, direttore della casa di reclusione di Gorgona, ha ringraziato pubblicamente il team dell’azienda vinicola per la “presenza competente, illuminata e discreta. Quello che mi piace di questo evento è l’idea di gemellaggio, parola scelta dal presidente Frescobaldi che ha creduto nella possibilità di produrre un vino d’eccellenza qui, su un’isola, insieme all’amministrazione penitenziaria. Rappresentando così il nostro modo di lavorare, cioè il lavorare insieme per passare dall’io al noi”.

I più popolari su intoscana