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I gelati dell’estate 2023: dalla coppa Barbie al gusto ispirato alla scarpaccia

Non solo crema e cioccolato: sono tante le proposte “insolite” create dalle gelaterie toscane per un consumatore sempre più attento alla freschezza dei prodotti e, soprattutto, alla territorialità

Quando si parla di gusto, la Toscana fa sempre la sua parte. Anche quando si parla di gelato. Sostenibile e salutista, raffinato ai fiori edibili e tradizionale con materie prime a denominazione garantita. Gastronomico e reso spumoso dal sifone. L’estate 2023 ci ha regalato tanti nuovi gusti ispirati ai trend contemporanei: dai film in sala alle ricette tipiche toscane e ai profumi della natura.

Barbie mania

La “Barbie mania” che ha accompagnato l’uscita al cinema del film di Greta Gerwig – e che non accenna a placarsi – ha contagiato fin da subito anche i foodies. La pellicola ha fatto ri-esplodere la passione per la storica bambola Mattel anche a Firenze: qui, ad esempio, la Pasticceria Batoni ha preparato uno speciale gusto total pink.

Lo stesso vale per la Gelateria Ghignoni dal 1981 di Sansepolcro che, utilizzando panna montata e fragola in varie consistenze, ha creato la coppa Barbie.

Gusti ispirati alle ricette toscane

Mai come oggi, il consumatore cerca qualità, freschezza, artigianalità dei prodotti, e soprattutto territorialità. Per questo motivo, molte gelaterie creano gusti insoliti e innovativi, ispirati alle ricette della tradizione. Da SottoVento, a Marina di Grosseto, si può provare un cioccolato fondente arricchito con la grappa riserva di Brunello dell’azienda di Civitella Paganico Nannoni.

Anche la scarpaccia, una torta salata a base di zucchine tipica della Versilia, diventa gelato alla caffetteria Galliano 1923 di Viareggio.

Tra i dessert “ghiacciati” c’è la peculiare versione del ricciarello ad opera della gelateria Kopakabana che rende omaggio a uno dei biscotti simbolo di Siena; c’è quella al sapore di Addormenta Suocere (caratteristiche praline caramellate con frutta secca tipiche delle fiere) della gelateria Da i’ Gela di Rufina; e c’è un tributo alle pesche al vino ideato da Gabriele Vannucci per la gelateria di via Scialoja a Firenze: un sapore classico che non passa mai di moda che ricorda le serate estive e l’infanzia di molti.

In generale, vincono i prodotti di stagione e del territorio. Presso Fuori dal centro (Lu), le arachidi made in Tuscany che crescono a Venturina, in provincia di Livorno, vengono caramellate per trasformarsi in un prelibato gelato.

Tradizione e sostenibilità

La Gelateria della Passera, nell’omonima piazza dell’Oltrarno a Firenze, nella lista dei migliori 25 luoghi al mondo secondo il Financial Times, ha realizzato un gelato al gusto cantucci e vin santo, il fine pasto toscano per eccellenza. La maestra gelatiera fiorentina Cinzia Otri ha anche sposato la filosofia no waste e propone il sorbetto nutraceutico “Green Vibes” partendo da materie prime di scarto. Da bucce di mele e pere, scorze di arance e limoni, foglie di alloro e zenzero è nato un gusto fresco, dal sapore intenso, che si fa portavoce della lotta allo spreco alimentare.

I profumi della lavanda

Santa Luce fa parte di quella valle dei profumi che porta i colori e le essenze della Provenza anche in Toscana attraverso i campi di lavanda: d’estate le colline pisane diventano lilla e attirano turisti da tutta Italia. Durante la fioritura, che generalmente ha inizio nel mese di giugno e termina ad agosto, la Gelateria De’ Coltelli si è lasciata ispirare da queste fragranze per realizzare un fantastico gelato: un fiordilatte alla lavanda dal sapore delicato.

Storia del gelato

Insomma, questo dessert dall’antico passato continua a essere il re dell’estate e lo street food più amato da grandi e piccini. La sua origine sarebbe addirittura legata a Firenze. Da Caterina de’ Medici con il suo “ghiaccio all’acqua inzuccherata e profumata” portato alla Corte di Francia, all’architetto Buontalenti, che presentò a Cosimo I una crema fredda che in pochi anni fece il giro delle cucine aristocratiche di tutta Europa. Questa opera d’arte sarebbe nata in riva all’Arno per allietare una delle tante cene di gala della nobile famiglia.

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