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Alla scoperta dei ricciarelli di Siena, il primo dolce italiano ad ottenere il marchio IGP

Il nuovo video della rubrica regionale “Nato in Toscana” ci porta a conoscere storia e caratteristiche di questi antichi biscotti alle mandorle. Secondo la leggenda, fu Ricciardetto Della Gherardesca a introdurre la ricetta di ritorno dalle crociate

Il loro primo riferimento scritto risale al 1814 e pochi anni dopo, nel 1891, il famoso scrittore e gastronomo Pellegrino Artusi, autore de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene“, gli dedica una ricetta, la numero 629. Ma i ricciarelli di Siena possono vantare un ulteriore record: sono stati il primo prodotto dolciario italiano a conquistare il riconoscimento IGP nel 2010.

La rubrica Nato in Toscana

I ricciarelli di Siena IGP sono anche protagonisti della rubrica Nato in Toscana, un’iniziativa che rientra tra le attività informative messe in piedi grazie all’intesa che la Regione Toscana ha siglato con le associazioni dei consumatori del Comitato Regionale Consumatori Utenti (CRCU) e le organizzazioni professionali dell’agricoltura (Confcooperative, Lega Coop, Cia, Coldiretti, Confagricoltura).

Scopo della campagna è far conoscere al pubblico i prodotti che mangiamo, da dove provengono, il loro valore nutraceutico e come si collocano nella piramide alimentare toscana.

Nell’ambito di questo protocollo, verranno realizzati dei video per raccontare l’offerta agroalimentare regionale, in particolare i 16 prodotti DOP e i 15 IGP.

I ricciarelli di Siena IGP

La denominazione “ricciarelli di Siena” indica il prodotto dolciario ottenuto dalla lavorazione di un impasto a base di mandorle, zuccheri, albume d’uovo successivamente cotto in forno.

Gli ingredienti obbligatori per la preparazione dei Ricciarelli di Siena sono mandorle dolci, zucchero semolato, albume d’uovo di gallina, anche in polvere o pastorizzato, zucchero a velo e agenti lievitanti (sali d’ammonio e/o sali di sodio).

Le mandorle private della buccia vengono tritate finemente e impastate con zucchero e albume. La porzionatura è fatta meccanicamente o manualmente per dare al prodotto la caratteristica forma a losanga ovalizzata. Poi i ricciarelli vengono abbondantemente spolverizzati con lo zucchero a velo e sottoposti al trattamento termico. Prima della cottura l’impasto può essere posto sulle ostie di amido. La cottura avviene a temperatura di 150-200°C per 12-20 minuti. Al termine il prodotto viene lasciato raffreddare e avviato al confezionamento.

I ricciarelli di Siena IGP hanno forma a losanga ovalizzata, superficie di colore bianco per la copertura dello zucchero a velo, bordo dorato. All’interno sono di colore beige leggermente dorato. Sapore e odore sono quelli tipici della pasta di mandorle.

Le origini e le tradizioni

Ricciarelli di Siena IGP

Le origini dei ricciarelli di Siena sono legate a quelle del marzapane, dolce a base di mandorle e zucchero, diffuso a Siena dal XV secolo. In antichità si chiamavano marzapanetti e leggenda vuole che sia stato il nobile Ricciardetto della Gherardesca a portare la ricetta con sé dalle Crociate: da qui il nome.

I ricciarelli di Siena IGP sono generalmente consumati abbinati a tè, caffè, vin santo o vini passiti, dolci e liquorosi.

Come riconoscere il prodotto

Panforte e ricciarelli, dolci IGP di Siena

I ricciarelli di Siena sono commercializzati in confezioni monoprodotto o pluriprodotto. Oltre al nome e al logo del prodotto abbinato all’Indicazione Geografica Protetta (IGP) l’etichetta deve riportare nome, ragione sociale e indirizzo dell’azienda produttrice e confezionatrice.

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