Il vapore spinge da sottoterra e diventa nuvola acquea nell’aria. Uno spettacolo per chi passa dalle zone della Val di Cecina e dal borgo medievale di Sasso Pisano. La cifra del paesaggio qui è segnata non solo dall’intenso verde rigoglioso e dai siti archeologici ma anche dalla terra del Diavolo, quella “infernale” delle fumarole, da cui si ricava preziosa energia naturale, la geotermia. Energia green che consente anche di trasformare in maniera sostenibile. Un’opportunità che non è sfuggita a Vapori di birra, il primo birrificio al mondo che in questa zona produce appunto con energia geotermica. Una realtà attiva dal 2014 e prima incubata al Polo Tecnologico di Navacchio.
Ogni ettolitro di birra trasformato ci permette di abbattere circa 4kg di Co2
Una storia che racconta Edo Volpi per il decennale di Vapori di Birra. Ci sediamo ad un tavolo e iniziamo a parlare. Intorno a noi, nell’impianto, avviene il processo di trasformazione della birra artigianale. Edo è uno dei sei fondatori di questa realtà ma precisa che la maggioranza dell’azienda è composta da donne. “Un valore” a cui teniamo molto, sottolinea.
Proprio i valori sono stati la prima guida per questa impresa che ha messo al centro di tutto il rispetto dell’ambiente. “Abbiamo sempre avuto una sensibilità spiccata su queste tematiche, sono oltre 14 anni che ne parliamo”. Non a caso il birrificio fa anche parte dell’associazione “Agricoltori Custodi della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili della Toscana” e sono strette le relazioni con Slow Food Toscana e altre realtà impegnate nella salvaguardia della biodiversità.
“Per la produzione della birra – ricorda Volpi – non facciamo emissioni nell’atmosfera, piuttosto ogni ettolitro di birra trasformato ci permette di abbattere circa 4kg di Co2″.
Qui la qualità della vita è molto alta e questo va a vantaggio della salute delle persone
Sono dieci le birre prodotte, da Thera (con miele con forti note caramellate) fino alla “Sulfurea”, “Ipagea” e “Fiamma” (al peperoncino con sentori speziati e fruttati). Tra l’altro le birre vengono utilizzate anche in cucina consentendo alle oltre 7 mila persone all’anno che passano da qui di degustare i piatti tradizionali toscani rivisitati ed esaltati dalle note aromatiche della bevanda. “Con la birra lavoriamo soprattuto le carni”– ricorda Edo che aggiunge – “tutti i prodotti del nostro menu sono del territorio: i pomodori vengono da Cecina, i salumi e i formaggi dalla Garfagnana, il maiale che cuociamo con la birra è il nero di Toscana”.
La decisione dunque è stata quella di produrre e servire la birra all’interno del locale, accompagnata da piatti territoriali, una filiera che nasce e si esaurisce in un unico luogo. Un’occasione anche per spiegare agli ospiti il valore di questa birra, oggi che la qualità è un concetto quanto mai complesso fatto di materie prime eccellenti, cura nella trasformazione, innovazione e criteri di produzione rispettosi della natura circostante.
Lo ribadisce lo stesso Edo, orgoglioso. “Qui è vero che siamo in mezzo al nulla ma la qualità della vita è molto alta non avendo inquinamento, questo va a vantaggio della salute delle persone che ci vivono”. Dunque un bene da preservare, da garantire oggi e alle generazioni future. Volpi infatti non si ferma e vuole costruire ancora benessere per la sua terra, opportunità di sana economia e di lavoro per professionalità ad alta specializzazione, tutto nel settore della produzione di birra.
Il sogno? Creare un maltificio geotermico
Il sogno, per adesso in pausa, dopo qualche passo in avanti nel pre-pandemia, è quello di costruire una vera e propria filiera della birra per questa zona. “Vorremmo produrre l’orzo e creare un maltificio geotermico, coinvolgendo i coltivatori locali. Questo significherebbe per gli agricoltori avere la garanzia di un malto già sostanzialmente venduto dal momento della semina. Penso a piccole aziende che producano per 5-6 birrifici toscani. Si tratterebbe di una birra sostenibile al 100% grazie all’energia geotermica, sarebbe un’ottima chiave di sviluppo”.
La visione dunque è quella di una risposta concreta e strutturata alla globalizzazione dei prodotti alimentari. Ripartire dall’artigianalità, dall’innovazione, dall’energia naturale. Ripartire dall’amore per la propria terra a cui restituire anche un’identità contemporanea che possa consentire di guardare con fiducia al futuro.
Edo e la squadra di donne di Vapori di birra ci credono, adesso l’obiettivo è creare l’alchimia perfetta anche con i produttori agricoli per dar vita a quel cerchio virtuoso che renda ancor più unico il percorso di questo piccolo birrificio della Val di Cecina, realtà con una filosofia di produzione che poggia su studio, ricerca, risorse naturali e capitale umano, un “blend” perfetto di una birra sartoriale ed etica unica al mondo.