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Vino, la giovane Doc che arriva dalla terra delle Grance e delle Crete Senesi

Un territorio che vanta una lunga tradizione legata alla vite, ricco di bellezze storico-artistiche. Un consorzio con un socio d’eccezione: l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

La tenuta Armaiolo dove viene prodotta la Doc delle Grance Senesi

Le Grance erano le fattorie e i granai fortificati dello Spedale di Santa Maria della Scala a Siena. Strutture diffuse su un territorio vocato alla coltivazione della vite dove ancora oggi le distese di filari sono intervallate da campi arati, boschi, mulini, pievi, abbazie, borghi e perfino terme.

Da queste terre nasce la Doc Grance Senesi, la più piccola della Toscana soprattutto se paragonata a giganti come Chianti Classico, Brunello e Nobile. I vigneti rientrano in gran parte nel territorio delle Crete Senesi. I comuni coinvolti sono Asciano, Monteroni d’Arbia, Rapolano Terme, Murlo e in parte Sovicille.

La degustazione della Doc Grance Senesi – © Raffaella Galamini

Un Consorzio che sogna in grande

La denominazione nata nel 2010, forte di un bagaglio di storia e tradizioni che questo territorio porta in dote con sé, sta dimostrando che il detto “nella botte piccola c’è il vino buono” non sbaglia. A dispetto dei valori espressi sotto il profilo numerico: cinque aziende attive tra le 85 ammesse al disciplinare, produzione annua di 15mila bottiglie, ha notevoli potenzialità e ampi margini di crescita.

Insomma una Doc in grado di sorprendere sotto tutti i punti di vista visto che a guidare la denominazione è il guatemalteco don Antonio Bran, responsabile dell’azienda agricola dell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano. Il monastero è tra i sostenitori della prima ora e sta dando un importante contributo allo sviluppo del progetto Grance Senesi.

I vigneti dell’Azienda Agricola dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore – © Francesco Giorni

La base associativa del consorzio

Ad oggi la base associativa è composta da agriturismo Tenuta Armaiolo, abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Tenuta Masciello, Podere Bellaria a cui si aggiunge il castello di Modanella. Incerto, ad oggi, il futuro di quest’ultima realtà che è stata di recente venduta a una società di Singapore e sarà oggetto di profonda ristrutturazione dal prossimo autunno.

A tenere le fila del consorzio, quindi, da una parte c’è Gabriele Giovannini con la Tenuta Armaiolo, dall’altra i monaci di Monte Oliveto Maggiore. Da quest’anno Podere Bellaria è entrato a tutti gli effetti nella Doc con le prime etichette. Già operativa Tenuta Masciello.

I vigneti dell’Azienda Agricola dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore – © Francesco Giorni

Grance Senesi, il disciplinare

La denominazione di origine controllata Grance Senesi è riservata a vini ottenuti da uve provenienti da questi singoli vitigni per almeno l’85%: Canaiolo, Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Malvasia Bianca Lunga. Possono concorrere alla produzione le uve dei vitigni a bacca di colore analogo idonei alla coltivazione nella regione Toscana fino ad un massimo del 15%.

Per il rosso riserva è prevista una base minima del 60% di Sangiovese e fino ad un massimo del 40%, di uve a bacca rossa provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione per la regione Toscana. E’ invece previsto un minimo del 60%, da soli o congiuntamente, di Trebbiano e Malvasia Bianca Lunga per bianco, passito e vendemmia tardiva.

Rapolano Terme – © Sabrina Lauriston:Terre di Siena

Una terra dalle tradizioni secolari

Le origini delle Grance Senesi risalgono a oltre sette secoli fa. Consultando i manoscritti conservati nell’archivio della biblioteca dell’abbazia Monte Oliveto Maggiore, è stata confermata la vocazione di queste terre alla coltivazione della vite.

Si lodano negli scritti “gli ottimi vini prodotti già dal 1300 che vengono conservati nelle “Grance”. “Nel Medioevo le grance erano edifici rurali presenti nella proprietà di un’abbazia per la custodia dei prodotti agricoli. Abbiamo pensato di usare questo nome ” Doc Grance Senesi” in ricordo di questa antica tradizione” sottolinea Gabriele Giovannini.

La cantina dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore – © Raffaella Galamini

L’abbazia di Monte Oliveto Maggiore

L’abbazia di Monte Oliveto Maggiore produce diverse tipologie di vino ma solo un’etichetta risponde al disciplinare: il Grance Senesi Doc. Ad oggi sono circa 7 gli ettari destinati alla viticoltura e solo un quinto destinati alla produzione di Grance Senesi ma dall’abbazia c’è la volontà a implementare etichette e quantitativi.

Intanto l’abbazia può contare su un wine shop di buon livello e su un allestimento della cantina storica di grande suggestione. Le etichette sono racchiuse in eleganti scatole trasparenti in plexiglass accanto alle storiche botti. Negli ambienti sotterranei invece si sta realizzando una sorta di biblioteca della produzione vinicola: ogni annata viene raccontata da un centinaio di etichette in esposizione.

Tenuta Armaiolo, Santa Maria – © Raffaella Galamini

Giovannini e la tenuta Armaiolo

La famiglia Giovanni ha acquistato la tenuta Armaiolo, dal nome del piccolo borgo medievale a Rapolano Terme, alla metà degli anni Settanta. Corrado Giovanni, grande esperto di agricoltura, ha intuito le potenzialità di questi territori e si è subito innamorato di questa realtà. Ora a portare avanti la tradizione di famiglia ci sono Gabriele Giovannini con le sorelle Antonella e Rita.

Di una decina di anni fa la realizzazione della moderna cantina della tenuta, dove nascono le bottiglie della Doc Grance Senesi: tra i prodotti di punta il Nistiola ottenuto con Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot e il 100% Sangiovese.

Gabriele Giovannini con le sorelle Rita e Antonella della tenuta Armaiolo (Doc Grance Senesi)

L’azienda dispone inoltre di un impianto a biomasse per riscaldare gli edifici dell’azienda utilizzando gli scarti delle lavorazioni interne, come le potature di viti ed olivi o la sansa del frantoio. Conta inoltre tre casali: la casa di caccia Santa Maria, Casalino e la Palmiera. Suggestivo il contesto, nel pieno di un bosco per sfruttare a pieno le potenzialità dell’enoturismo.

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