Enogastronomia/

Vino, nasce l’Associazione Vignaioli delle Colline di Riparbella

Tra i territori in ascesa in Toscana grazie all’agricoltura bio, ai suoli dalle grandi potenzialità e ai vini di rara eccellenza

Le cantine che costituiscono l’associazione Vignaioli Colline di Riparbella

La nuova frontiera del vino in Toscana passa per le colline di Riparbella. Ci troviamo nella Maremma Settentrionale ad appena 5 chilometri dalla Costa tirrenica. Una realtà dove il vino ha origini antiche risalenti all’epoca etrusca.

Un territorio che in tempi recenti ha sposato pratiche agricole nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Valori in cui si rispecchiano otto aziende, le stesse che hanno dato vita all’Associazione Vignaioli delle Colline di Riparbella.

Le imprese vinicole: Podere La Regola, Duemani, Tenuta Pakravan Papi, Colline Albelle, Tenuta Prima Pietra, Urlari, Caiarossa e La Cava rappresentano nel loro insieme oltre 150 ettari di vigneti. La produzione sfiora le 500mila bottiglie con molti vini di eccellenza apprezzati a livello nazionale e internazionale.

Cultura del vino e promozione di Riparbella

I vignaioli delle Colline di Riparbella hanno sentito la necessità di dare vita a una associazione per mettere in atto un’azione collettiva efficace di promozione e comunicazione del territorio e delle produzioni di qualità delle aziende vitivinicole e per valorizzare in maniera collettiva l’immagine e la rappresentatività del terroir vitivinicolo nel suo complesso e coinvolgere anche tutta la collettività di Riparbella” spiega il presidente dell’associazione Flavio Nuti, amministratore del Podere La Regola.

Flavio Nuti, presidente AVCR e podere La Regola a Riparbella

Nuti, avvocato, imprenditore vinicolo e delegato Fisar è stato il primo a far conoscere questo territorio con la sua cantina a partire dai primi anni Novanta. Il suo esempio è stato poi seguito da molti altri produttori. Nel corso degli ultimi 25-30 anni sono nate e si sono affermate molte aziende con livelli di eccellenza paragonabili a quelli di territori più famosi, come la vicina Bolgheri. Tanti gli investitori italiani e internazionali, che hanno scelto di puntare sulla produzione di vini di eccellenza a Riparbella.

Il cuore verde delle aziende vinicole

Le aziende dell’associazione portano avanti una attività vitivinicola a basso impatto ambientale e seguono i canoni della sostenibilità anche attraverso pratiche di agricoltura biologica e biodinamica. Al primo tutto della nuova realtà la promozione della produzione di vini di altissima qualità e sostenibili e della forte specificità e identità del “terroir riparbellino”.

Un territorio dalle caratteristiche uniche

Riparbella presenta alcuni tratti distintivi: ad esempio la parte collinare a diverse quote e l’esposizione al mare e al clima mediterraneo, inoltre l’influenza benefica del fiume Cecina e della sua valle con la ventilazione naturale e le escursioni termiche notturne per creare un microclima temperato che favorisce, insieme ad una ottima esposizione solare, una perfetta maturazione delle uve conservandone delle acidità.

Uniche le caratteristiche delle tipologie dei suoli: si va dai gabbri ad argille alluvionali “a palombini” con scheletri rocciosi, a terreni calcarei e acciottolati ed a sabbie plioceniche ricche di fossili di conchiglia. Un patrimonio geologico che è di solito sinonimo di produzione di vini di eccellenza. Infine non va sottovalutata la biodiversità spontanea. Le attività agricole e viticole di Riparbella si integrano con bosco e macchia mediterranea.

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