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La viticoltura nelle aree montane: un convegno per parlare dello sviluppo del territorio

Il webmeeting, organizzato da Anci Toscana nell’ambito del progetto “Conosciamo la Toscana Rurale”, si è concentrato sul tema della viticoltura eroica. Hanno partecipato amministratori pubblici, rappresentanti del mondo scientifico e imprenditoriale

La viticoltura nelle aree di montagna, tra fatiche, passioni e tradizioni - © Podere Scurtarola

Un incontro online per parlare della viticoltura nelle aree montane, tra prospettive di valorizzazione e di sviluppo del territorio: è ciò che si è svolto mercoledì 17 marzo nell’ambito del progetto “Conosciamo la Toscana Rurale“. Il webmeeting, organizzato da Anci Toscana in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili e con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, del Cervim e dell’Accademia della Vite e del Vino, ha visto la partecipazione di amministratori pubblici, rappresentanti del mondo scientifico e imprenditoriale.

L’obiettivo del convegno è stato quello di riflettere sul tema della viticoltura di montagna che interessa anche la Toscana, proponendo strumenti e strategie per lo sviluppo delle aree cosiddette “marginali”.

Rivedi l’incontro online

Il programma dell’incontro

Ad aprire i lavori sono stati Roberta Casini, responsabile Agricoltura di Anci Toscana e sindaca di Lucignano; Luca Marmo, responsabile Politiche della Montagna di Anci Toscana e sindaco di San Marcello Piteglio; Antonio Calò, professore dell’Accademia dei Georgofili – Accademia Italiana della Vite e del Vino.

L’evento ha continuato e con un focus a cura del Cervim (Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna, in Forte Pendenza e delle Piccole Isole) e con le esperienze dei territori, dalla Garfagnana al Casentino, passando per la Lunigiana e la Montagna Pistoiese.

Marco Mancini, della Fondazione per il Clima e la Sostenibilità-Accademia dei Georgofili, Donatella Cinelli Colombini, presidente DOC Orcia, Eugenio Pomarici dell’Università di Padova – Accademia dei Georgofili e Oreste Gerini, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali si sono confrontati sulle prospettive di valorizzazione e di sviluppo territoriale.

La viticoltura nelle aree montane

La viticoltura nelle aree di montagna, chiamata anche viticoltura eroica poiché viene effettuata in condizioni “estreme” rispetto alla coltivazione classica, comporta un lavoro molto lungo e faticoso che richiede sacrifici e investimenti economici. Anche per questi motivi, purtroppo, tale forma di viticoltura viene abbandonata a favore di terreni in bassa collina o in pianura.

Tuttavia la viticoltura di montagna, che produce un vino di elevata qualità, costituisce anche un modello da seguire per valorizzare le risorse naturali in modo sostenibile. I territori montani interessati, infatti, assumono un ruolo fondamentale di controllo dell’erosione e di mantenimento della biodiversità, scongiurando così il pericolo di abbandono di queste terre.

Info e prenotazioni

Per partecipare al webmeeting è necessario iscriversi qui.

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