Enogastronomia/

Siena capitale dell’olivicoltura, a fine mese arrivano gli Stati Generali

Due giorni di incontri al Santa Maria della Scala per fare il punto sulle prospettive future della filiera e discutere di sviluppo sostenibile

Olive, olivicoltura, ulivo - © Richard Semik

Gli Stati Generali dell’Olivicoltura approdano a Siena dal 28 al 29 maggio. A ospitare i due giorni di incontri sarà il Santa Maria della Scala. Siena diventa quindi capitale dell’olio. Una scelta fortemente voluta dal Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare. L’obiettivo di questo evento è ribadire la leadership dell’Italia e in particolare della Toscana sul fronte dell’olivicoltura.

Nei due giorni oltre 50 i paesi da tutto il mondo porteranno nella città del Palio l’esempio delle buone pratiche produttive e di una cultura olearia e olivicola con le loro peculiarità. L’occasione per un confronto ad ampio raggio e un dibattito aperto sulle frontiere dello sviluppo sostenibile.

Siena ospiterà nel giorni del 28-29 queste due manifestazioni una interamente dedicata all’olivicoltura e all’olio italiano e una dedicata invece all’olivicoltura e all’olio internazionale – ha sottolineato il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste -. Credo che sia una legittimazione forte del lavoro che sta facendo il Ministero dell’Agricoltura sul settore olio ma credo che sia anche un bel riconoscimento per l’Italia, per la Toscana in particolare e anche per Siena che ospiterà questo evento”.

Il tavolo tecnico della filiera olivicola, dopo qualche decennio di stop, quindi riparte da Siena. “Riteniamo -ha ricordato il sottosegretario- che sia un asset importante da un punto di vista economico, da un punto di vista delle nostre tradizioni e per l’export. Ma agricoltura significa anche sostenibilità ambientale: dove non c’è agricoltura non c’è sostenibilità ambientale. Quindi abbiamo ricostituito il tavolo, inizieremo il lavoro per un piano nazionale che possa sì andare verso un maggiore aumento della produzione, ma anche verso una sostenibilità di carattere ambientale. Penso per esempio a tutti gli oliveti abbandonati che molto spesso rappresentano un problema dal punto di vista ambientale”.

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